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mercoledì 13 settembre 2017

Yemen, liberato missionario salesiano Tom Uzhunnalil sequestrato il 4 marzo 2016

Vatican InsiderL’annuncio del vicario apostolico dell’Arabia Paul Hinder. Il religioso da Muscat, nel sultanato dell’Oman, è in viaggio verso Roma. Era stato rapito il 4 marzo 2016 ad Aden nell’attacco della strage delle Missionarie della Carità.


È libero padre Tom Uzhunnalil, il salesiano indiano rapito nel marzo 2016 nel tragico assalto jihadista alla casa delle Missionarie della Carità di Aden, costato la vita a quattro religiose e altre dodici persone. È libero e da Muscat, nel sultanato dell’Oman - il paese attraverso la cui mediazione è avvenuta la sua liberazione -, è già in viaggio verso Roma, dove per qualche giorno sarà ospite della famiglia salesiana, prima di ripartire per il Kerala, la regione dell’India di cui è originario.

Ad annunciare la liberazione era stato nella tarda mattinata con un comunicato il Vicariato Apostolico dell’Arabia Meridionale, sotto la cui giurisdizione si trova lo Yemen. «Il vescovo Paul Hinder - si legge nella breve nota - è lieto di annunciare che il salesiano padre Tom Uzhunnalil, che era stato rapito nella casa delle Missionarie della carità ad Aden il 4 marzo 2016, è stato liberato oggi. Si trova ora in mani sicure. Il vescovo – continua il comunicato – ringrazia tutti coloro che sono stati coinvolti negli sforzi per la liberazione e tutti quelli che nel mondo hanno pregato senza sosta perché padre Tom tornasse a casa sano e salvo». Contemporaneamente la notizia era stata data con un tweet anche dalla ministra degli esteri indiana, Sushma Swaraj, che proprio pochi giorni fa incontrando una delegazione dei vescovi indiani si era già sbilanciata dicendo che la liberazione ormai era vicina.

Da Muscat il quotidiano locale Oman Observer ha diffuso anche una fotografia di padre Tom, vestito con un abito tradizionale locale. Nei suoi comunicati ufficiali l’Oman ha rivendicato il ruolo di mediazione giocato nella vicenda dal suo sultano, Qaboos bin Said, «in collaborazione con le diverse parti in Yemen». Un ruolo che anche il Vaticano ha voluto sottolineare in un comunicato ufficiale: «La Santa Sede - si legge nella nota - ringrazia vivamente quanti si sono adoperati per il suo ritrovamento, in particolare, sua maestà il sultano dell’Oman e le autorità competenti del sultanato».

Da parte sua Il vicario del rettor maggiore dei salesiani, don Francesco Cereda, ha fatto sapere che padre Tom «è in arrivo a Roma, dove si tratterà alcuni giorni in una comunità salesiana per accertamenti e cure mediche».
«Esprimiamo profonda gratitudine a Dio per la felice conclusione di questa vicenda - ha commentato all’agenzia Fides il segretario generale della Conferenza episcopale indiana, il vescovo Thedore Mascarenhas - Bisogna poi ringraziare l’azione del governo indiano, che ha messo in campo ogni sforzo per la liberazione di padre Uzhunnalil. E bisogna ringraziare anche l’impegno personale di Papa Francesco, che ha speso tutta la sua influenza». Secondo monsignor Mascarenhas padre Tom, prima di raggiungere l’India, potrebbe fare tappa in Vaticano.

Grande soddisfazione per la notizia della liberazione è stata espressa all’agenzia AsiaNews anche da suor Mary Prema, la superiora delle Missionarie della Carità, con le quali padre Tom svolgeva il suo ministero ad Aden. « Sono sopraffatta dalla gioia per questa bella notizia - ha commentato - e rendo lode a Dio per la sua misericordia. Non abbiamo mai abbandonato la speranza che un giorno padre Tom sarebbe stato rilasciato. La sua fotografia è rimasta fissa sulla tomba di Madre Teresa. Le sorelle, i poveri e la gente hanno pregato ogni giorni per la sua liberazione».

Giorgio Bernardelli

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