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martedì 12 settembre 2017

Nascono 125 milioni di bambini nel mondo ma 51 milioni non sono registrati

SIR
Münster - Gullotta (Sant’Egidio), Su 125 milioni di bambini che nascono ogni anno nel mondo, 51 milioni (più del 40% del totale) non vengono registrati alla nascita. Sono i dati dei bambini “invisibili” che abitano il mondo e a presentarli è stata Adriana Gulotta responsabile dei progetti per i bambini e i giovani promossi dalla Comunità di Sant’Egidio in 70 paesi del mondo. 


Bambini registrati con il programma “BRAVO!” (Birth Registration for All Versus Oblivion!)
della Comunità di Sant'Egidio
Intervenendo questa mattina ad un panel dedicato all’infanzia nell’ambito dell’incontro internazionale per la pace, in corso a Münster, in Germania, Gullotta ha dato le dimensioni del fenomeno. 
"Nel mondo ci sono 230 milioni di minori al di sotto dei cinque anni che non sono registrati (il 35%). In Africa sub-sahariana sono 85 milioni e nell’Asia meridionale 103. Una parte dell’infanzia cresce ma resta “invisibile”: significa che “non esiste, non conta, non rientra nella popolazione degli Stati. Non possono essere iscritti a scuola, né usufruire dei servizi sanitari. Se scompaiono, non possono essere reclamati dai genitori. Per questo sono esposti agli abusi: allo sfruttamento, alla schiavitù, ai rapimenti, al traffico di organi, alla prostituzione, al matrimonio precoce, al lavoro forzato, all’arruolamento."
Rischiano di rimanere per sempre dei non-cittadini, condannati all’illegalità, clandestini nel loro stesso paese. “L’iscrizione allo stato civile – ha incalzato Gullotta – vuol dire non solo possedere un certificato di nascita, ma avere un nome cui corrisponde una identità legale, vuol dire essere riconosciuti come cittadini dal proprio Stato”. 

Nasce con questa finalità nel 2008 per iniziativa della Sant’Egidio il programma “Bravo!” (Birth Registration for All Versus Oblivion!) per aiutare gli Stati a lottare contro questa piaga, formando migliaia di operatori e individuando problemi e rivolgendosi direttamente anche alle famiglie attraverso campagne itineranti che si spingono fino alle aree più irraggiungibili.

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