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lunedì 5 novembre 2018

Carovana di migranti, il Pentagono nega i soldati al confine a Trump: "non sono funzioni delle forze militari."

Corriere della Sera
Il presidente voleva inviare 15mila militari alla frontiera per bloccare l’«invasione di clandestini»; e smentisce di aver detto di sparare: «Saranno arrestati». Obama: «E’ senza pietà, questa non è America»
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Man mano che si avvicina, alla frontiera messicana e alle elezioni americane di midterm, la marcia disperata dei migranti latinoamericani diventa sempre più pesante, umanamente e politicamente. Il lungo cordone in movimento è monitorato ora dopo ora dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. L’Unicef stima in 2.300 i bambini in cammino con le famiglie, esposti al rischio di sfruttamento e abusi e bisognosi di servizi essenziali, come assistenza sanitaria e acqua pulita. Fuggono da bande criminali, estorsioni e povertà, endemica in Centroamerica.
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La prova di forza di Trump «Perdono tempo» il commento gelido di Donald Trump, che aveva manifestato l’intenzione di inviare fino a 15mila militari alla frontiera, per sbarrare l’ingresso all’«invasione di clandestini»; ma il Pentagono avrebbe detto no al maxi dispiegamento: simili funzioni di polizia esulano dalla giurisdizione delle forze militari, la motivazione del rifiuto

Il presidente statunitense aveva anche sostenuto che, di fonte a un eventuale tentativo di forzare il blocco con la violenza, l’esercito avrebbe potuto sparare sulla folla: «Ho detto ai soldati che considerino i sassi come fossero fucili: se qualcuno lancia pietre si potrebbe aprire il fuoco, perché se ti sparano in faccia...» ha affermato venerdì, riferendosi agli scontri in Guatemala, costati la vita a un 26enne honduregno raggiunto da un proiettile di gomma alla testa; il terzo a morire da quando, a metà ottobre, sono ripresi i flussi verso nord. La dichiarazione è stata comunque smentita dopo qualche ora: «Non ho detto di sparare, però saranno arrestati».
Lo scontro frontale con Obama
La situazione accende la campagna elettorale in corso per il voto di martedì 6 novembre, e per aggiudicarsi un nuovo successo alle urne Trump sta puntando tutto sull’indurimento delle politiche per la concessione di asilo e la cancellazione dell0 “ius soli”. Donald Trump «mente e si inventa le cose» attacca l’ex presidente Barack Obama in comizio in Florida, accusandolo di dividere il Paese con una linea inutilmente intransigente sull’immigrazione: «Non ha compassione, questa non è l’America». «L’avete sentito? - replica Trump dalla West Virginia -. Io l’ho sentito mentre ero in aereo solo perché non avevo nulla fare» ironizza, accusando il predecessore di esser stato peggio di lui contro i media: «Ha perfino usato il dipartimento di Giustizia per perseguire dei cronisti».

Giuseppe Gaetano

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