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lunedì 22 dicembre 2014

Turchia: nuovi campi per i rifugiati di Kobane

Il Journal
Dopo l’allarme lanciato dall’ Onu sull’ esaurimento dei fondi destinati ai profughi siriani, la Turchia sblocca 5,5 miliardi di dollari per costruire nuovi campi per i cittadini di Kobane.
Mentre le forze curde incalzano l’Isis in Iraq nei pressi di Mosul, la Turchia si occupa dei rifugiati sul fronte più caldo nella lotta contro lo Stato Islamico, la città di Kobane sul confine turco-siriano. E menomale.

Dopo l’annuncio da parte dell’Onu che i fondi per i profughi siriani si stanno lentamente esaurendo, si tratta della prima seria presa di responsabilità da parte di un paese coinvolto in questo conflitto.

Il governo turco ha avviato i lavori per un nuovo edificio e un nuovo campo che ospiterà decine di centinaia di profughi siriani nel sud est del paese, scampati al conflitto della città curda di Kobane, al nord della Siria.

Secondo quanto comunicato dal capo provinciale della Presidenza turca al dipartimento dell’ Emergenza e Disastri, il campo offrirà corsi scolastici- dalla scuola elementare a quella superiore- e servizi ospedalieri. E verrà aperto a metà gennaio, ospitando 32. 500 persone.

Sabato scorso il president Recep Tayyip Erdogan ha annunciato lo sblocco di 5,5 miliardi di dollari per far fronte all’emergenza profughi e curare i loro bisogni, ancor più di quanto fatto finora. La Turchia ospita già 180. 000 rifugiati dalla città di Kobane e le aree circostanti sono praticamente gestite da ong e dalle municipalità turche. Tante le persone anziane costrette a spostarsi in queste enormi carovane di gente.

“Abbiamo vissuto in diversi campi. Vorrei tornare nella mia casa di Kobane, anche se il governo turco mi ha dato una casa in cui vivere qui”, dice Abdulkadir Kanur di 45 anni, arrivato in Turchia a settembre con i suoi sette figli.

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