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lunedì 15 dicembre 2014

Iran: quattro prigionieri impiccati nella Giornata dei Diritti Umani

www.ncr-iran.org
Da quando Hassan Rouhani è diventato presidente, oltre 1.200 persone sono state giustiziate in Iran. Le torture e le impiccagioni dei prigionieri sono continuate in Iran anche nella Giornata Internazionale per i Diritti Umani. Quattro detenuti sono stati impiccati nelle città di Karaj e Qazvin, tra cui una donna ed un cittadino dell'Afghanistan. Almeno 55 detenuti sono stati giustiziati negli ultimi 17 giorni.

Il 9 Dicembre le guardie della prigione di Gohardasht, nella città di Karaj, hanno fatto una violenta irruzione nella sezione 6 della prigione. Con il pretesto di eseguire una perquisizione, le guardie hanno mandato circa 1.000 detenuti fuori al freddo nel cortile del carcere senza essere vestiti adeguatamente.

Quando i detenuti hanno protestato, le guardie speciali della prigione, comandante dagli ufficiali Bagheri e Safari, hanno picchiato i detenuti con bastoni, tubi di gomma e pungoli elettrici. Le guardie hanno anche distrutto gli effetti personali dei detenuti.

Parlando in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti Umani ad una conferenza al Parlamento Europeo di Bruxelles, Maryam Rajavi, Presidente eletta della Resistenza Iraniana, ha detto che non esistono i diritti umani in Iran. Da quando Rouhani è diventato presidente, almeno 1200 persone sono state giustiziate, tra questi almeno 8 adolescenti. Maryam Rajavi ha aggiunto che negli ultimi 25 anni non si erano mai viste così tante esecuzioni come nel primo anno di presidenza di Rouhani. Né si erano visti così tanti membri dell'opposizione venire massacrati o presi in ostaggio. O si erano viste le donne iraniane essere l'obbiettivo di atti criminali di tale portata.

Maryam Rajavi ha condannato la condotta di alcuni governi occidentali che sacrificano i diritti umani in Iran per il bene delle loro relazioni con questa dittatura religiosa. Ha detto inoltre che qualunque relazione politica o commerciale con il regime iraniano, dovrà essere subordinata al miglioramento della situazione dei diritti umani e che i responsabili di questi crimini, cioè i leaders del regime, devono affrontare la giustizia.

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