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giovedì 29 maggio 2014

USA: le prigioni nuovi ospedali psichiatrici, ridotti fondi per la salute mentale

Tm News
Negli Stati Uniti le prigioni sono diventate i nuovi ospedali psichiatrici. Chi si occupa di salute mentale non ha una laurea in psicologia o in psichiatria, né ha fatto studi approfonditi sui problemi legati alla schizofrenia. Chi tutti i giorni si confronta con persone colpite da patologie psicologiche non è un medico, ma uno sceriffo. 

Un caso emblematico è quello del carcere della contea di Cook (Illinois), il più grande del Paese: qui il 30% dei 10.000 detenuti soffre di gravi disturbi psichici. L'esplosione di questo fenomeno è legata al fatto che negli Stati uniti i fondi destinati alla salute mentale sono sempre meno. Secondo la non profit National Alliance on Mental Illness, dal 2009 al 2012 gli Stati americani hanno ridotto i finanziamenti per la cura dei pazienti con disturbi mentali di 1,6 miliardi di dollari, cioè quasi il 10% in meno in tre anni. Oltre a questo, i tagli a livello locale e federale sono sempre di più incisivi, così quando i servizi sanitari specifici smettono di essere erogati da strutture specializzate, subentrano le carceri. Qui l'assistenza che viene garantita a questo tipo di detenuti, pagata con i soldi dei contribuenti, lascia molto a desiderare.

Secondo il Treatment Advocacy Center, in 44 Stati su 50 sono le prigioni a prendersi cura di persone con gravi patologie mentali che invece dovrebbero essere curate in aree degli ospedali psichiatrici dedicate o in strutture carcerarie con personale specializzato: il numero di persone con disturbi psichici che attualmente si trova dietro le sbarre è dieci volte superiore a quello dei pazienti assistiti nei centri di igiene mentale. Nella maggior parte dei casi, si trovano in carcere perché accusati di reati minori, come furto, violazione di domicilio e possesso di droga. Restano in prigione perché non possono permettersi di pagare la cauzione o perché non hanno nessun altro posto dove andare. Il governo ha stimato che a gennaio 2013 le persone senza fissa dimora erano quasi 388.000 in tutto il Paese, il 20-25% dei quali ha problemi psichiatrici.

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