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domenica 18 maggio 2014

Immigrati: Marazziti, no a Europa-fortezza e Mediterraneo-cimitero

ASCA
''La nuova tragedia del barcone affondato nel Canale di Sicilia, i nuovi corpi raccolti, che seguono quelli del barcone affondato davanti alle coste libiche, sono un peso per la coscienza europea. Ma c'e' il rischio che diventino routine e abitudine se non c'e' una risposta corale, che non lasci sola l'Italia nell'opera di soccorso e a fronteggiare il macabro populismo a buon mercato di chi vorrebbe anche interrotta l'azione di grande civilta' dell'operazione Mare Nostrum. Mare Nostrum ha salvato, da ottobre 2013, 20mila persone e ha permesso di arrestare 200 scafisti. Non si puo' interrompere, deve essere un impegno europeo, ma ancora non e' sufficiente. La gran parte di profughi che rischia la morte nel deserto e poi nel Mediterraneo viene da Paesi in guerra e di gravi violazioni di diritti umani, Somalia, Eritrea, Siria, o chi fugge conflitti locali e la destabilizzazione dei propri paesi. Non e' un fatto congiunturale ma un dato strutturale. Non e' immaginabile ne' una Europa-fortezza, ne' un Mediterraneo-cimitero''. 

Lo dichiara in una nota il deputato dei Popolari Per l'Italia e presidente del Comitato per i Diritti Umani della Camera, Mario Marazziti. 
''Per questo - sottolinea Marazziti - condivido quanto ha detto il commissario Ue Cecilia Malmstrom invitando il prossimo Consiglio europeo a mettere al centro la necessita' di risposte nuove e di maggiore solidarieta' europea. E' necessario creare uffici di immigrazione europei sulla riva Sud del Mediterraneo, anticipare la richiesta di protezione presso le rappresentanze consolari e diplomatiche in Medio Oriente e nel Maghreb, per avviare viaggi sicuri e programmati, non in mano ai trafficanti di vite umane; e' da avviare la creazione di campi di prima accoglienza europei anche su territorio italiano per permettere l'asilo non solo nel paese di arrivo ma in tutti i paesi dell'Unione. E puo' essere avviata in sede Onu la corsia preferenziale per la creazione di campi Onu di accoglienza in Libia e in Tunisia e Marocco, per garantire condizioni di vita meno disperate e piu'' sicure, sotto responsabilita'' internazionale. L'Italia puo' portare queste proposte al tavolo europeo''. com/vlm

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