Pagine

domenica 18 maggio 2014

Italia - Salute in carcere a rischio, 60-80% detenuti sono malati

ANSA
La salute nelle carceri italiane è a rischio, con il 60-80% dei detenuti che ha qualche malattia a causa del sovraffollamento ma anche per una assistenza sanitaria di scarsa qualità. 

L'allarme viene dalla Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria (Simpse), che domani e dopodomani celebra il proprio congresso a Torino. Secondo le stime degli esperti il 32% dei detenuti e' tossicodipendente, il 27% ha un problema psichiatrico, il 17% ha malattie osteoarticolari, il 16% cardiovascolari e circa il 10% problemi metabolici e dermatologici. 

Tra le malattie infettive e' l'epatite C la piu' frequente (32,8%), seguita da Tbc (21,8%), Epatite B (5,3%), Hiv (3,8%) e sifilide (2,3%). Il fatto che la responsabilità dell'assistenza sia passata alle Asl, spiegano, ha peggiorato i problemi, creando oltretutto disomogeneità tra i 205 penitenziari italiani. ''Le Asl - si legge nel comunicato di presentazione - non hanno né i mezzi, né il know how necessario per operare nei luoghi di restrizione della libertà. In epoca di spending review le carceri appaiono come vittime predestinate ad appartenere ad un sistema sanitario di serie B. Serve dunque una cabina di regia nazionale''.

I problemi sanitari all'interno delle carceri, spiega il presidente della società Sergio Babudieri, rischiano poi di riflettersi all'esterno, se non si interviene in tempo. ''Il detenuto di oggi è il cittadino di domani - afferma - in carcere si riesce ad intercettarlo, fuori come si fa? L'importanza di una simile azione è poi testimoniata dai numeri: vari studi dimostrano che i pazienti positivi all'HIV non consapevoli trasmettono il virus sei volte di più di quelli che sanno di esserne infetti''.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.