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giovedì 25 agosto 2016

Sisma - Nella gara di solidarietà anche decine di richiedenti asilo. "Ricambiamo la solidarietà"

ONUItalia
Ascoli Piceno – Venti richiedenti asilo, quasi tutti nordafricani, ospiti di una struttura gestita dal GUS (Gruppo di Umana Solidarietà) a Monteprandone (Ascoli Piceno), sono partiti volontari alla volta di Amandola, uno dei centri marchigiani colpiti dal terremoto, in supporto alla Protezione civile comunale, per prestare soccorso alla popolazione.

“Sono stati loro – ha detto Paolo Bernabucci del Gus – a chiedere di poter dare una mano in questo momento tragico per la regione che li ospita”, riporta oggi l’ANSA. Il GUS è una Ong, che nasce come associazione di volontariato nel 1993, nel nome di Guido Puletti, giornalista morto in Bosnia. La storia dei venti di Monteprandone e’ una di quelle di “solidarietà’, bellissime e commoventi” di cui ha parlato oggi il premier Matteo Renzi. Storie non solo italiane, come quella di altri 75 richiedenti asilo ospiti dello Sprar (Servizio di protezione richiedenti asilo e rifugiati) a Gioiosa Ionica.

“Stiamo cercando di capire come aiutare i richiedenti asilo a fare il versamento e a chi ma vorremmo sottolineare questo piccolo ma rilevante gesto di aiuto tra popoli, da parte di chi si è sentito accolto in Italia e vuole in qualche modo ricambiare la solidarietà”, ha annunciato Giovanni Majolo, coordinatore dello Sprar nella cittadina calabrese. I 75 sono ospiti delle strutture di accoglienza nella cittadina calabrese gestite dalla Rete dei comuni solidali, Recosol: “Rinunciamo al pocket money di oggi, per darlo ai terremotati”; hanno deciso i profughi. Tradotto, 2,50 euro a testa, il 14% delle loro entrate settimanali, per un totale di 187,5 euro.

Il terremoto d’altra parte non ha risparmiato le strutture di accoglienza a migranti e rifugiati. Ad Amatrice sono crollate tutte le cinque strutture presenti sul territorio comunale. Tra i migranti ospitati nella cittadina distrutta, quattro erano rimasti feriti, mentre un altro e’ tuttora disperso. Sono intanto già stati attivati i trasferimenti in altre strutture per i 24 beneficiari di protezione rimasti senza strutture di accoglienza: per 16 di loro è già stato disposto il trasferimento. 

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