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martedì 11 dicembre 2018

Italia - Errori giudiziari: 26.000 innocenti in carcere dagli anni '90

civonline.it
Dagli anni 90 ad oggi le ingiuste detenzioni sono tante quante lo stadio olimpico di Torino pieno. Il dato allarmante è emerso nel corso dell'importante convegno organizzato dalla Camera penale di Civitavecchia Urge un confronto più serrato tra magistratura e avvocatura. Preoccupa l'eventuale abolizione della prescrizione che rischia di peggiorare la situazione.


Ventisettemila errori giudiziari dagli anni novanta ad oggi.
Tanti quanti lo stadio Olimpico di Torino pieno. Errori che hanno portato ad ingiuste detenzioni e sui quali la Magistratura e l'Avvocatura hanno il dovere di riflettere insieme avviando una più forte comunicazione. Un confronto più frequente, perché diritto e giustizia devono andare in un'unica direzione che ha come unico obiettivo la tutela dei diritti costituzionalmente garantiti.

È quanto emerso nel corso dell'importante convegno organizzato dalla Camera penale di Civitavecchia presieduta dall'avvocato Andrea Miroli (moderatore del convegno) in collaborazione con la scuola di alta formazione, Corso per i difensori d'ufficio, coordinata dagli avvocati Paolo Pirani e Remigio Sicilia, rispettivamente della Camera penale di Civitavecchia e Viterbo.

L'appuntamento, svoltosi presso un'affollatissima sala meeting dell'Hotel San Giorgio di Civitavecchia, ha raccolto l'interesse sia di avvocati sia di non addetti ai lavori, gettando le basi per una nuova metodologia volta a superare i dati allarmanti sul tema dell'errore giudiziario.
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I numeri allarmanti sono stati il fulcro dell'intervento dei due giornalisti, Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone, di errorigiudiziari.com, primo archivio on line di errori giudiziari e ingiuste detenzioni, dal quale è stato creato anche il programma Rai "Sono innocente".
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La conclusione del procuratore ha dato un segnale forte nel dire che sicuramente il dialogo e il confronto sono l'unico modo per poter superare l'errore, fermo restando che là dove il confronto non dovesse esserci è chiaro che necessariamente bisogna fare un'operazione di assoluta coscienza e di difesa di questi diritti.
Luca Grossi

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