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martedì 18 dicembre 2018

La pena di morte è più debole. Ancora un numero record di sì all’ONU per una moratoria sulle esecuzioni

Notizie/Italia/News
Ieri è stata una giornata decisamente importante per l’abolizione della pena di morte. In tarda mattinata, il Santo Padre, nel giorno del suo compleanno, ha ricevuto in Vaticano la delegazione della Commissione internazionale contro la pena di morte.


Ringraziando i membri della delegazione per il lavoro svolto, Papa Francesco ha nuovamente ribadito che ogni vita è sacra e la dignità umana deve essere custodita senza eccezioni. Il Catechismo della Chiesa Cattolica respinge la pena di morte che ferisce gravemente la dignità umana, una pena contraria al Vangelo stesso, perché implica la soppressione di una vita sempre sacra agli occhi del Creatore e di cui solo Dio è il vero giudice e garante.

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Ma, soprattutto, ieri, mentre sopraggiungevano le luci della sera, si è avuta notizia dell’esito della votazione - all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite - sulla Risoluzione per una moratoria sulle esecuzioni delle condanne capitali. Ancora numero record di sì all’ONU: 121 dei 193 paesi membri delle Nazioni Unite hanno votato in favore della settima risoluzione sulla moratoria sull’uso della pena capitale durante la sessione plenaria a New York, mentre 35 hanno votato contro. Nel 2016 i voti favorevoli furono 117, i contrari 40. Per la prima volta, la Repubblica Dominicana, la Libia, la Malaysia e il Pakistan hanno cambiato il loro voto in supporto della risoluzione, mentre Antigua e Barbuda, Guyana e il Sud Sudan sono passati dal voto contrario all’astensione. Guinea Equatoriale, Gambia, Mauritius, Niger, Rwanda hanno nuovamente votato a favore della risoluzione dopo che nel 2016 non l’avevano fatto.

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