Pagine

mercoledì 5 dicembre 2018

Migranti. 15 alla deriva, morti di fame e freddo. «Abbiamo gettato i corpi in mare»

Avvenire
Altri quindici migranti morti in mare al largo della Libia. Ma stavolta non sono annegati come migliaia di altri; non sono morti dopo qualche minuto di concitata disperazione nell'oscurità dell'acqua: questa volta si sono spenti un poco alla volta, dopo giorni di sofferenza inflitta dalla fame e soprattutto dalla sete, in una lentissima agonia protrattasi in mezzo al mare per quasi due settimane, senza protezione, in preda al sole e alle intemperie.

Per tredici di loro la tomba è il mare, dove sono stati gettati, quando sono morti, dai compagni di viaggio ancora in vita.

È l'ultima tragedia della migrazione e del traffico di esseri umani che è emersa attraverso racconti dei sopravvissuti filtrati da un portavoce delle Forze di sicurezza di Misurata e da una fonte di polizia della città portuale libica. Il barcone di legno con 25 migranti migranti di diverse nazionalità africane era salpato da Sabrata, un noto punto di partenza per il traffico di esseri umani, circa 70 chilometri in linea d'aria a ovest di Tripoli. Non è chiaro perché, ma il motore è andato in avaria e l'imbarcazione è andata alla deriva per 11 o 12 giorni, trascinata dalle correnti fino al largo di Misurata, 250 km più a est.

Ed è stato in questo lasso di tempo che si è consumato lo stillicidio: "Sono rimasti 11 o 12 giorni in mare (...) senza bere né mangiare", ha riferito la fonte della polizia di Misurata in una laconica sintesi che lascia solo immaginare l'incubo della sete che cresce, dei vani tentativi di bere l'acqua salata del mare, che, invece di dissetare, accelera la disidratazione. E poi la disperazione, l'annichilimento, il lento spegnersi fra i tormenti.

"Quando uno moriva, gli altri lo gettavano in mare", ha detto ancora la fonte riferendo le testimonianze dei 10 sopravvissuti, tra cui due egiziani e due donne etiopi, che hanno dovuto sbarazzarsi di 13 cadaveri. Per due stavano aspettando di farlo quando sono stati salvati. La fonte fissa in 15 il numero di morti, mentre il portavoce delle Forze di sicurezza di Misurata, il colonnello Hisham Aldwaini, ha indicato al cifra di 14.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.