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domenica 19 agosto 2018

Razzismo (ormai) quotidiano. Palermo, caccia al migrante: cinque minori profughi insultati e pestati

La Repubblica
Nuovo episodio di xenofobia e razzismo a Partinico: un branco di una quindicina di persone ha inseguito e picchiato i giovani stranieri ospiti di una comunità.


Prima gli insulti a sfondo razziale, poi l’aggressione in spiaggia con i bastoni e infine l’inseguimento in auto e un secondo pestaggio. E’ stata una notte da incubo quella di ferragosto per cinque minori stranieri non accompagnati ospiti di una comunità di Partinico. 

Cinque giovani migranti su cui si sono accaniti una quindicina di persone, a quanto pare quasi tutti giovani del luogo. Hanno picchiato i minori, strattonato e insultato l’operatrice della comunità, inseguendoli con quattro automobili al grido “negri di merda, vi ammazziamo”.

Il branco ha rincorso il pulmino a folle velocità per le strade di Trappeto fino a Partinico. Una caccia al migrante in piena regola che si è conclusa solo quando in lontananza gli aggressori hanno sentito le sirene delle auto dei carabinieri.

Dopo il pestaggio di Dieng Khalifa, l’operaio senegalese di 19 anni aggredito il 28 luglio, Partinico torna così protagonista di un episodio di violenza a sfondo razziale, ancora una volta contro gli ospiti di una struttura di accoglienza.

Ieri i minori stranieri non accompagnati sono stati sentiti dai carabinieri insieme alla responsabile e all'operatrice del centro di accoglienza Mediterranea ed è stata presentata una denuncia-querela contro ignoti. I giovani erano in spiaggia a Trappeto, nella frazione di Ciammarita, per una serata di divertimento, quando forse reciproci sguardi e commenti di troppo avrebbero scatenato la furia del branco. 

In cinque avrebbero spintonato e costretto ad allontanarsi i migranti che avrebbero tentato di calmare gli animi. "Siamo come voi, siamo giovani che vogliono divertirsi come voi", avrebbero vanamente detto i ragazzi; così, una volta che questi sono saliti a bordo di un furgone per tornare al centro, sono stati inseguiti, bloccati, minacciati di morte e presi a pugni.
L'operatrice avrebbe tentato di calmarli, ma anche lei sarebbe stata spintonata. Le sirene avrebbero indotto gli aggressori a desistere e ad allontanarsi. Al vaglio degli investigatori le immagini delle telecamere di videosorveglianza nel tracciato tra Trappeto e Partinico.

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