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giovedì 14 gennaio 2016

La Danimarca confischerà gioielli e beni ai rifugiati: così si pagano le “spese di accoglienza”, ma gli lasceranno le fedi nuziali

La Stampa
Oggi arriva in Parlamento il disegno di legge proposta dal governo di destra
Ora avrebbero i numeri. Il governo conservatore danese ha annunciato di aver «ampio margine» per far passare in Parlamento il disegno di legge che prevede la confisca di tutti i beni dei profughi che raggiungeranno il Paese. Via contanti e gioielli, potranno tenere solo le fedi matrimoniali.
«La nuova legge darà alle autorità danesi ha spiegato il ministro dell’Integrazione - il potere di perquisire vestiti e bagagli dei richiedenti asilo e degli altri migranti senza permesso di soggiorno. Così i beni confiscati andranno a coprire le spese». Insomma alla polizia verrebbe dato il via libera a sequestrare gli oggetti di valore dei migranti per pagarsi il loro soggiorno nei centri di accoglienza.
Il governo, i socialdemocratici, il Partito popolare danese, l’Alleanza liberale e il Partito popolare conservatore hanno raggiunto un accordo per modificare il disegno di legge originario. Rispetto alla prima proposta, le modifiche concesse all’opposizione comprendono, oltre alla possibilità per i richiedenti asilo di tenere le fedi matrimoniali anche altri oggetti di valore affettivo e contanti fino a 10.000 corone (circa 1.350 euro). Ma tra i vari provvedimenti inclusi nel disegno non ci sono solo i sequestri di beni: una voce prevede anche il ritardo della riunificazione delle famiglie che dall’attuale anno passerebbe a tre anni. L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha detto che la riunificazione famigliare rapida è «sancita dalle convenzioni internazionali» e ha invitato la Danimarca a osservarle. Il disegno di legge prevede anche misure che rendono più difficile ottenere la residenza e accorciano il permesso di soggiorno temporaneo.

La Danimarca ha «accolto» circa 20 mila rifugiati nel 2015, mentre la vicina Svezia ne ha accolti 163 mila e la Germania un milione. La legge è stata condannata da più parti. L’Unhcr ha detto che «va chiaramente contro le regole internazionali in materia di rifugiati», e diversi analisti l’hanno paragonata al trattamento nei confronti degli ebrei da parte della Germania nazista durante l’Olocausto. Ma il premier danese, investito dalle critiche internazionali, sostiene che «è la legge più incompresa della storia della Danimarca».

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