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mercoledì 30 ottobre 2013

Nigeria, rimpatri forzati nel nord est del paese, l'appello dell'Unhcr a Camerun: "Non li cacciate via"

La Repubblica
Il conflitto tra esercito nigeriano e ribelli negli stati nord-orientali di Adamawa, Borno e Yobe ha provocato un deterioramento delle condizioni umanitarie e di sicurezza nella regione, che si trova in stato d'emergenza fin dallo scorso maggio

LAGOS - A seguito della recente escalation di violenza nel nord-est della Nigeria, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha oggi rivolto un monito agli Stati affinché non effettuino rimpatri forzati nella regione. L'Agenzia esorta a tenere aperte le frontiere per i cittadini nigeriani che fuggono dal proprio paese e che potrebbero avere bisogno di protezione internazionale. Queste raccomandazioni sono contenute nel documento di Avviso sui Rimpatri (Return Advisory) - recentemente pubblicato - che mira a garantire il rispetto dei principi umanitari e d'asilo alla luce del peggioramento della situazione nella regione nord-orientale della Nigeria.

Le stime incerte della fuga in massa. Il conflitto tra esercito nigeriano e ribelli negli stati nord-orientali di Adamawa, Borno e Yobe ha provocato un deterioramento delle condizioni umanitarie e di sicurezza nella regione, che si trova in stato d'emergenza fin dallo scorso maggio. Secondo le stime, la violenza avrebbe provocato la fuga di circa 5mila persone all'interno della regione. Tuttavia, poiché l'accesso umanitario è stato ostacolato dagli attacchi, l'UNHCR ritiene che il numero reale di persone colpite possa essere notevolmente maggiore. Negli ultimi mesi, circa 10 mila nigeriani hanno attraversato il confine del proprio paese per cercare rifugio nei vicini Camerun, Ciad e Niger. La maggior parte di loro si è riversata in Camerun: secondo le autorità locali, sono circa 8.100 i rifugiati nigeriani presenti nel paese e continuano ad arrivane di nuovi. A loro si aggiungono 2.700 rifugiati in Niger e 150 in Ciad.

I respingimenti del Camerun. L'UNHCR si dice allarmata dalle notizie sul tentativo dello scorso 5 ottobre di rimpatriare forzatamente 111 persone dal Camerun alla Nigeria. Il gruppo è stato espulso dal villaggio di Amchidé, nella regione camerunense di Far North, verso lo stato di Amadawa in Nigeria. Nel corso della vicenda 15 persone sono state uccise e 7 ferite mentre le altre 89 sono immediatamente fuggite indietro in Camerun e sono state messe in regime di detenzione. L'UNHCR sta collaborando con il governo del Camerun per verificare se nel gruppo siano presenti persone bisognose di protezione internazionale.

Un rientro solo in condizioni di sicurezza. Probabilmente, alla luce della situazione di sicurezza riscontrabile nel nord-est della Nigeria, le persone in fuga dall'area presentano i requisiti per ottenere lo status di rifugiato contenuti dalla Convenzione ONU sui Rifugiati del 1951 e dalla Convenzione dell'Organizzazione dell'Unità Africana (OUA). Pertanto le raccomandazioni contenute nel documento Return Advisory rimarranno valide finché la situazione nel nord-est della Nigeria non migliorerà a sufficienza da consentire a queste persone un rientro in condizioni di sicurezza e dignità.

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