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sabato 26 ottobre 2013

Madagascar: detenuti esposti a forte rischio contagio di peste bubbonica

Apcom 
La peste bubbonica, la grande pestilenza, il flagello dell'Europa del Medioevo, quella che uccise circa 25 milioni di persone, continua ancora a mietere vittime. 

Il Madagascar ha conquistato lo scorso anno un triste primato mondiale, con 256 episodi di contagi e 60 morti.

 E sembra che il peggio debba ancora venire: il Comitato Internazionale della Croce Rossa e l'Istituto Pasteur hanno messo in guardia il governo malgascio spiegando come i detenuti nelle carceri siano pericolosamente esposti al contagio, e che, stando a quanto ha affermato Christophe Rogier dell'Istituto Pasteur, "le mura della prigione non potranno impedire alla peste di uscire e di invadere il resto della città". 

L'ispezione del Circ ha messo infatti in luce le disumane condizioni di 3.000 detenuti di Antanimora, il principale carcere della capitale Antananarivo, costretti a convivere - in tutti i sensi - con una nutrita popolazione di ratti infestati da pulci. 

"Una prigione non è un luogo sigillato", ha spiegato Evaristo Oliviera del Circ, osservando come anche tutti coloro che lavorano nella prigione, o anche semplici visitatori, possano divenire vettori del bacillo della malattia e provocare un'epidemia tra la popolazione. Ha poi continuato affermando che la malattia, se diagnosticata tempestivamente, potrebbe essere curata con degli antibiotici, ma la scarsità di strutture sanitarie efficienti in Madagascar ostacola enormemente questa possibilità.

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