Pagine

venerdì 11 ottobre 2013

Russia: 30 attivisti di Greenpeace rinchiusi da 18 giorni in carceri "disumane"

L'Unità
Polli d'allevamento in una fattoria pessima. È questa la condizione dei 30 attivisti di Greenpeace, arrestati in Russia con l'accusa di pirateria. "Le loro condizioni sono disumane", ha detto nel corso di una conferenza stampa uno degli avvocati dell'organizzazione ambientalista, Sergei Golubok, descrivendo la situazione in cui sono detenuti come quella appunto di "polli da allevamento all'interno di una pessima fattoria".
Rinchiusi da 18 giorni in attesa di giudizio nelle carceri di Murmansk e Apatity, i 30 attivisti, tra cui c'è anche l'italiano Cristian D'Alessandro, non hanno acqua potabile, soffrono la fame e non ricevono alcuna assistenza sanitaria.

Gli attivisti facevano parte dell'equipaggio della nave rompighiaccio Arctic Sunrise che nel settembre scorso ha organizzato un'azione dimostrativa contro una piattaforma petrolifera di Gazprom. 

L'Olanda, Paese sotto la cui bandiera veleggiava il rompighiaccio, venerdì ha annunciato l'avvio di un processo di arbitrato contro Mosca per l'arresto dell'equipaggio.
L'associazione ambientalista, intanto, presenterà una denuncia penale nei confronti della polizia russa: "Ci sono state delle serie violazioni nel momento in cui i servizi federali per la sicurezza della Federazione russa hanno trattenuto l'equipaggio e la nave - afferma Alexander Mukhortov, l'avvocato che rappresenta Peter Willcox, il capitano statunitense della nave - uomini armati e coperti in volto, sono saliti a bordo della nave senza identificarsi, puntando la pistola contro i membri dell'equipaggio. Hanno preso il controllo della nave, confiscato gli oggetti a bordo, e sottoposto tutti a fermo senza documentare queste azioni".

Greenpeace ha annunciato la presentazione di denunce sulla violazione dei diritti dei 30 detenuti. "In alcune celle fa molto freddo e i detenuti sono sottoposti continuamente a riprese video. Non tutti hanno accesso ad acqua potabile o hanno la possibilità di fare esercizio fisico adeguatamente", ha detto Golubok. Gli avvocati di Greenpeace hanno presentato obiezioni sul trasporto degli attivisti nei veicoli della polizia: "Alcuni detenuti sono stati trasportati per 4-5 ore, sia all'andata che al ritorno da Murmansk per gli interrogatori, in gabbie senza cibo, riscaldamento o possibilità di andare al bagno".

Le udienze d'appello cominceranno oggi con gli interrogatori di due attivisti russi e un giornalista. Per gli altri 27 le udienze si terranno domani e sabato. L'ingegnere capo dell'Arctic Sunrise, Mannes Ubels, ha potuto visitare la nave venerdì scorso e ha espresso alla polizia le sue preoccupazioni sulla sua manutenzione. Greenpeace Italia ha inviato una richiesta formale al presidente del Consiglio, Enrico Letta, e al ministro degli Esteri, Emma Bonino, affinché "l'Italia si unisca all'iniziativa olandese di arbitrato".

di Roberto Arduini

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.