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domenica 13 ottobre 2013

Iran. Quattro anni di carcere per donna convertita al cristianesimo

ArticoloTre
La sharia iraniana non consente la conversione dall’islam: la punizione può essere addirittura la pena capitale. Mariam Naqqash, una delle principali organizzatrici di cerimonie religiose cristiane a Teheran, è stata condannata a 4 anni di carcere.
È stata condannata a 4 anni di carcere Mariam Naqqash, iraniana convertita al cristianesimo. Lo riferisce il sito d’informazione Iran press news, spiegando che Naqqash è stata riconosciuta colpevole dal Tribunale della Rivoluzione di Teheran di “attentato alla sicurezza nazionale, avendo fatto propaganda religiosa nel paese”. La donna è nota per essere tra le principali organizzatrici delle cerimonie religiose cristiane a Teheran. Accusata, inoltre, di spionaggio a favore di Gran Bretagna e Israele, è stata rinchiusa nel carcere di Evin, a Teheran.

Secondo i siti d’informazione attivi nell’ambito dei diritti umani, sono diverse le chiese clandestine fondate dai neo-cristiani iraniani a Teheran e nelle città vicine alla capitale quali Shahriar, Fardis e Karaj. Negli ultimi anni sono aumentate in modo considerevole le conversioni, soprattutto dei giovani, dall’Islam alle altre religioni, in particolare il cristianesimo, lo zoroastrismo e la fede bahai. 

Stando ad alcuni siti d’opposizione, negli ultimi due anni oltre 300 iraniani convertiti al cristianesimo sarebbero stati arrestati su ordine dell’autorità giudiziaria iraniana. La sharia in vigore in Iran non consente la conversione dall’islam ad altre religioni. L’abiura dell’islam è punibile anche con la pena capitale. Ecco perchè molte conversioni in Iran avvengono in segreto.

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