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lunedì 11 marzo 2019

Grecia - Migranti, nell’isola di Samos “situazione esplosiva”. L’allarme di Caritas Hellas 4.000 migranti ammassati in un centro per 1.500

SIR
In Grecia, a Samos, oltre 4.000 migranti e rifugiati sono intrappolati sull'isola, in un centro sovraffollato che ne può contenere 1.500. Gli altri vivono in tende e alloggi di fortuna sulla collina che scende verso la città, senza servizi a sufficienza. Le tensioni con la popolazione, che già ha manifestato e scioperato contro questa situazione, rischiano di esplodere.


In Grecia, nell’isola di Samos, si rischia una grave crisi umanitaria: oltre 4.000 migranti e rifugiati sono intrappolati in condizioni terribili, mentre le tensioni con la popolazione locale vanno via via inasprendosi. 

E proprio ieri un naufragio di un’imbarcazione carica di migranti vicino all’isola ha provocato la morte di almeno tre persone, fra cui due bambini. Oltre alla più nota situazione nell’isola di Lesbo, l’hotspot di Samos, che può accogliere solo 1.500 persone, è sovraffollato all’inverosimile. Perciò, all’esterno del campo, le rigogliose colline coperte di pini della bella isola dell’Egeo sono tappezzate di tende e baracche precarie, senza elettricità, con pochi punti per la distribuzione dell’acqua e una ventina di toilette. Rarissimi i medici e gli psicologi. 

I volontari di qualche Ong locale cercano almeno di lavare le lenzuola per impedire il degrado totale. Ma d’inverno fa freddo, il cibo è scarso e accanto agli accampamenti spontanei si ammassano montagne di rifiuti e topi. 

L’assenza di servizi e la presenza, a ridosso della città, di migliaia di donne, uomini e bambini disperati stanno mettendo in difficoltà la convivenza con i 33 mila abitanti di Samos, che normalmente vivono di turismo e cominciano a manifestare insofferenza. Lo racconta al Sir Stamatis Vlachos, project manager di Caritas Hellas (Caritas Grecia). 

In Europa c’è stato lo scorso anno un calo complessivo degli arrivi (139.300 nel 2018) e un cambiamento delle rotte migratorie: la Grecia risulta al secondo posto dopo la Spagna, con circa 32.500 persone rispetto alle 30.000 del 2017. Dopo la crisi del 2015 con un 1 milione di arrivi attraverso la rotta balcanica e gli accordi con la Turchia nel 2016 per il blocco delle frontiere, “le persone stanno ricominciando a sbarcare sulle isole – spiega Vlachos -. Attualmente l’emergenza è nell’isola di Samos, vicino Lesbo”.

“Ci sono troppe persone nei campi e poche infrastrutture di base. Questo ha creato molti problemi, anche in ambito sanitario. La popolazione locale protesta, organizza scioperi. La situazione è esplosiva”.

Patrizia Caiffa

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