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giovedì 28 marzo 2019

Migranti. Dissequestrata la Mare Jonio, può riprendere il largo

Avvenire
La Procura di Agrigento ha disposto il dissequestro della Mare Jonio, la nave della missione Mediterranea, sottoposta a sequestro probatorio a metà della scorsa settimana. Nel decreto di dissequestro non viene indicata alcuna prescrizione per la nave a cui non è impedito di riprendere il largo. 


Un’operazione che però non sarà immediata. «Siamo contenti per il dissequestro della nave Mare Jonio, ce l’aspettavamo. Perché, come sempre abbiamo detto, siamo molto sereni e sicuri. Noi andiamo avanti a testa alta», ha detto Luca Casarini, il capo missione della nave Mare Jonio. «Adesso dobbiamo riorganizzare le cose – spiega Casarini – l’inchiesta va avanti, e io sarò interrogato martedì prossimo». 


Anche per questa ragione difficilmente la nave umanitaria potrà tornare nell’area di ricerca e soccorso prima di mercoledì prossimo. Il dissequestro «è una buona notizia, perché Mare Jonio è di nuovo a disposizione. Noi non ci siamo mai fermati, continuiamo a occuparci di un dramma umanitario che sta accadendo a poche centinaia di chilometri dalle nostre coste. E lo facciamo in terra oltre che in mare».

Nell'ambito dell'inchiesta sono stati iscritte nel registro degli indagati due persone, il Comandante della nave Pietro Marrone e il capo missione Luca Casarini. I due sono indagati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e per il mancato rispetto dell'ordine di arrestare l'imbarcazione da parte di una nave da guerra. Marrone è già stato interrogato la scorsa settimana, per quasi sette ore, a Lampedusa, Casarini verrà invece interrogato, alla presenza del suo legale Fabio Lanfranca, martedì 2 aprile alla Procura di Agrigento.

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