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giovedì 2 novembre 2017

UNHCR - Migliaia di profughi dal Camerun chiedono asilo in Nigeria

UNHCR
L’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, in collaborazione con le autorità locali, sta fornendo assistenza alle persone richiedenti asilo e protezione provenienti dal Camerun, arrivate nel sud est della Nigeria in quest’ultimo mese. A partire dall’inizio di ottobre in migliaia sono fuggiti dalle regioni anglofone del Camerun e sono arrivati in Nigeria.
Profughi camerunensi al confine con la Nigeria
Nel sud ovest del Paese, finora l’UNHCR insieme alle autorità nigeriane, e con l’aiuto di partner locali, ha registrato 2.000 persone. Altre 3.000 aspettano di essere registrate e altre ancora potrebbero essere bloccate nelle foreste in Camerun al confine con la Nigeria, nel tentativo di attraversare il confine.

L’UNHCR e la “Commissione Nazionale per i Rifugiati, i Migranti e gli Sfollati Interni” (NCFRMI) stanno distribuendo beni di prima necessità al confine con il River State in Nigeria. Stanno inoltre realizzando missioni congiunte per valutare la situazione e registrare le persone appena arrivate.

L’UNHCR ha inoltre distribuito beni di prima necessità, quali materassini e coperte, zanzariere, utensili per cucinare, kit igienici e 40 tonnellate di cibo.

L’UNHCR continuerà a distribuire materiali di prima necessità in altre località nel corso di questa settimana. L’UNHCR sta lavorando ad un piano d’emergenza insieme al governo nigeriano e altre agenzie ONU per fornire assistenza umanitaria alle 40.000 persone che si prevede attraverseranno il confine. L’UNHCR teme però che questo numero possa essere una sottostima se la situazione di instabilità politica in Camerun si protrarrà nel tempo.

La Nigeria e il Camerun sono già alle prese con una delle peggiori crisi umanitarie degli ultimi tempi con 2,5 milioni di persone che hanno abbandonato le proprie case nella regione del lago Chad a causa dell’insurrezione di Boko Haram. Il recente afflusso di richiedenti asilo camerunensi in Nigeria mette a dura prova la comunità internazionale e aggrava la già difficile situazione nella regione.

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