Pagine

venerdì 24 ottobre 2014

Convegno di Sant’Egidio a Tokyo con reduce innocente per 46 anni nel “death row”, stop esecuzioni

OnuItalia
Tokyo– Iwao Hakamada ha vinto il suo ultimo match in un’aula di tribunale e oggi e’ vivo per raccontare la sua storia: l’ex pugile giapponese, al fianco del presidente della commissione Diritti Umani della Camera Mario Marazziti, ha preso parte a un convegno organizzato dalla Comunita’ di Sant’Egidio a Tokyo sulla pena di morte in Asia.


Hakamada, 78 anni, e’ stato rilasciato il 26 marzo dopo 48 anni di carcere, 46 dei quali nel braccio della morte. Una detenzione da Guinness, un record mondiale. Grazie alla prova del Dna il prigioniero aveva ottenuto la revisione del processo e la scarcerazione: non era stato lui a sterminare una famiglia di quattro persone, il delitto per il quale nel 1968 era stato condannato all’impiccagione.

Il Convegno di Sant’Egidio a Tokyo, e l’altro organizzato dalla comunità trasteverina a Manila, rientrano nella campagna internazionale ‘Non c’è giustizia senza vita’. “L’Asia resta il continente dove la pena di morte continua a mantenere il più alto numero di vittime, anche se non mancano significativi segnali di apertura da parte di alcuni governi e della società civile”, ha dichiarato Marco Impagliazzo, presidente dell’organizzazione.
“La Coalizione Mondiale contro la Pena di Morte, che oggi raccoglie 150 organizzazioni internazionali, è nata nel 2002 nella sede della nostra Comunità a Trastevere”, ha aggiunto Impagliazzo aggiungendo che le parole di papa Francesco contro la pena di morte del papa “ci incoraggiano a proseguire sul cammino intrapreso e ad insistere affinché il tema della moratoria delle esecuzioni capitali venga riproposto ed approvato all’Assemblea generale delle Nazioni Unite in corso a New York”.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.