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giovedì 9 ottobre 2014

Afghanistan: eseguite sei condanne a morte tramite impiccagione

Aki
Sei persone condannate a morte sono state impiccate oggi in Afghanistan. Tra i sei ci sono i cinque uomini accusati per lo stupro di quattro donne, una vicenda che lo scorso agosto ha suscitato l'indignazione degli afghani. [...]
In Afghanistan si rischia la pena di morte se si viene riconosciuti colpevoli di omicidio, violenza carnale, sequestro o rapina a mano armata. Karzai, durante i suoi 13 anni al potere, ha firmato l'ordine di esecuzione di 24 condanne, come ha spiegato l'attivista Mohammad Dawood, citato dalla Dpa. Ieri Human Rights Watch aveva chiesto a Ghani di sospendere l'esecuzione delle condanne alla "banda di Paghman", chiedendo al presidente di ordinare una "revisione indipendente" del caso.
Per Phelim Kine, vice direttore di Hrw per l'Asia, "le orrende violazioni durante il processo di Paghman hanno solo rincarato la dose di ingiustizia in questo terribile crimine". "La cattiva gestione di questo caso dovrebbe spingere Ghani a imporre una moratoria immediata sulle esecuzioni, almeno fin quando l'Afghanistan - ha detto - non sarà in grado di condurre processi che rispettino gli standard internazionali". Anche Amnesty International aveva lanciato un appello per bloccare l'esecuzione delle condanne, denunciando un "processo ingiusto".

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