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domenica 22 aprile 2018

Più di 200 bambini soldato rilasciati in Sud Sudan.

Blog Diritti Umani - Human Rights
Ganiko e Jackson di 12 e 13 anni, sono due dei 207 bambini-soldato che sono stati rilasciati il ​​17 aprile da gruppi armati nel Sud Sudan. Si prevede che, nei prossimi mesi, altri 1.000 abbandoneranno i gruppi armati che li hanno rapiti



Nel 2016, Khamisa [nome fittizio], 15 anni, stava andando a scuola quando è stata rapita insieme ai quattro amici che erano con lei. Gli uomini armati li portarono a una base dove c'erano molti altri bambini. Khamisa era responsabile della pulizia, della preparazione del cibo e della raccolta della legna da ardere, ma ha anche ricevuto un addestramento militare. Gli hanno insegnato a marciare e tenere una pistola, ma non gli è mai stato chiesto di sparare. Poco dopo essere stato rapito, suo padre morì. "Non c'è nessuno che sia responsabile per me adesso", si lamenta. "Mia madre è troppo povera per prendersi cura di noi."

I genitori di Nawai [nome fittizio] sono fuggiti nella Repubblica Democratica del Congo nel 2016 con l'ondata del conflitto, e lei è stata rapita insieme alle sue due sorelle mentre camminavano verso casa. Uno dei due minori è stato restituito al villaggio alcuni giorni dopo, non smettendo di piangere. Per due anni, Nawai, che ora ha 15 anni, ha condiviso una piccola stanza con altre ragazze del gruppo ed è stata costretta a cucinare, pulire e andare a prendere l'acqua per gli uomini armati. "Una volta mi hanno chiesto di raccogliere l'acqua, e quando sono tornata, hanno detto che mi ci è voluto troppo tempo e hanno minacciato di colpirmi", ricorda. Ora vuole tornare a scuola.

L'ultimo rilascio di minori appartenenti a gruppi armati, iniziativa sostenuta dall'Unicef ​​si è svolta nella comunità rurale di Bakiwiri, a un'ora di auto da Yambio, nello stato di Western Equatoria. Durante la cerimonia, i bambini sono stati formalmente disarmati e forniti di abiti civili. Ora verranno effettuati esami medici e i bambini riceveranno consulenza, formazione professionale e supporto psicosociale. L'assistenza alimentare sarà fornita alle loro famiglie per tre mesi.

Fonte: El Pais - Sebastian Rich / Unicef

ES

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