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giovedì 12 aprile 2018

Amnesty: “Migliaia di esecuzioni capitali segrete in Cina” celate dal segreto di stato

La Stampa
La reale dimensione dell’uso della pena di morte nel Paese asiatico è sconosciuta perché i dati relativi sono celati dallo Stato



La Cina è rimasta nel 2017 lo Stato dove si eseguono la maggior parte delle condanne a morte. A segnalarlo è Amnesty International nel suo rapporto annuale sulla pena di morte nel mondo, sottolineando che la reale dimensione dell’uso della pena capitale nel Paese asiatico è sconosciuta, poiché i dati relativi sono considerati segreto di Stato. Pertanto, il totale di 993 esecuzioni registrate nel mondo dall’organizzazione nel 2017 e riportate nel rapporto annuale sulla pena di morte «non comprende le migliaia che si ritiene abbiano avuto luogo in Cina».

Amnesty «ha monitorato l’uso della pena di morte nel corso dell’anno, così come le sentenze giudiziarie inserite nel database nazionale pubblico, il China Judgements Online della Corte suprema del popolo», si legge nel rapporto. «Ancora una volta, Amnesty International ritiene che la Cina sia il paese che esegue la maggior parte delle sentenze capitali nel mondo, mettendo a morte più persone rispetto al resto degli stati mantenitori messi insieme». L’organizzazione «ha rinnovato la sfida alle autorità cinesi di essere trasparenti e rendere tali informazioni disponibili al pubblico».

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