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lunedì 2 dicembre 2019

Corridoi Umanitari. Dal caos libanese 113 profughi siriani al sicuro in Italia grazie al progetto di Sant'Egidio, Fcei e Tavola Valdese

Avvenire
Arrivati a Fiumicino i richiedenti asilo salvati. L'abbraccio dei familiari già integrati.
Tremila profughi in tre anni in Europa, arrivati in piena sicurezza, seguiti in un percorso di integrazione diffuso sui territori da comunità, parrocchie, associazioni. Il modello dei corridoi umanitari - lanciato dalla Comunità di Sant'Egidio, Federazione chiese evangeliche in Italia (Fcei) e Tavola valdese - giunge a quota 1.800 in Italia, ma si è diffuso anche in Francia, Belgio, Andorra e prossimamente arriverà in Germania.


In Europa sono complessivamente 3.000, grazie all'ultimo gruppo sbarcato questa mattina all'aeroporto di Fiumicino: 113 richiedenti asilo, tra cui 30 minori, salvati dai campi del Libano, paese a sua volta sull'orlo della guerra civile. 


Originari di Aleppo, Homs, Idlib, le famiglie andranno un po' in tutta Italia: da Roma a Meta di Sorrento, da Genova a Vico Equense, da Sassari, a Formia. E poi Cattolica, Napoli, Pontassieve, Firenze, Luserna, Fossano, Pisa, Pesaro, Pinerolo, Trento, Reggio Calabria, Butrio... Nell'Italia che apre le porte e che aiuta.

Un modello di successo, lanciato a inizio 2016 - e riproposto dalla Cei assieme a Sant'Egidio con un corridoio attivo in Etiopia per i profughi di Eritrea, Somalia, Sud Sudan - e totalmente autofinanziato dalle chiese cristiane che lo gestiscono. 

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