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venerdì 27 ottobre 2017

Migranti: corridoi umanitari, giunti altri 120 a Roma. Siamo a mille.

Ansa
Giro, replicheremo il protocollo per altri mille arrivi
Fiumicino - Un nuovo gruppo di 125 profughi siriani è giunto questa mattina a Roma dal Libano grazie ai Corridoi umanitari promossi da Comunità di Sant'Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (Fcei) e Tavola Valdese, un modello che rappresenta un'alternativa concreta ai viaggi sui barconi nel Mediterraneo.


Con questo nuovo gruppo, costituito da famiglie con minori, è stato raggiunto il traguardo delle mille persone arrivate in sicurezza e legalmente in Italia dal febbraio 2016, in accordo con i ministeri degli Esteri e dell'Interno.

Dopo il disbrigo delle pratiche individuali all'aeroporto di Fiumicino, tra cui l'identificazione anche con il riscontro delle impronte digitali, i migranti sono stati smistati in vista dell'affidamento ai centri di accoglienza e alle famiglie, già individuati in varie parti d'Italia, per avviare il reinsediamento e l'integrazione.

Si tratta di 47 nuclei familiari, sia musulmani sia cristiani, tra cui 54 minori (il più piccolo ha un mese e mezzo). Tra di loro anche due giovani novelli sposi, accolti a Fiumicino con un bouquet di fiori dal fratello dello sposo, già integrato in Italia. "Siamo molto felici che oggi, arrivando alla quota simbolica di 1000 arrivi, si chiuda una prima fase del progetto", ha detto il presidente della Comunità di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo, che ha accolto i migranti insieme al viceministro degli Esteri, Mario Giro, e a Paolo Naso, della Comunità valdese italiana. 

Per loro anche il commosso benvenuto di familiari e amici siriani, già integrati in Italia e arrivati con i primi dei 16 voli complessivi dall'inizio del progetto umanitario, un anno e mezzo fa, quando arrivò con un regolare volo di linea da Beirut la piccola Falak, originaria di Homs, seguita, il 29 febbraio, dal primo cospicuo corridoio umanitario, composto da un centinaio di siriani.

"Rinnoveremo il protocollo per i corridoi umanitari, un vero successo di accoglienza ed integrazione. Un progetto divenuto un'eccellenza per l'accoglienza di chi viene da terre martoriate dalla guerra. Una strada che anche la Francia ha intrapreso e speriamo anche altri paesi europei", ha affermato Giro, che ha annunciato "l'obiettivo di fare arrivare altri mille profughi, in sicurezza e legalità". "Lottiamo contro il 'divorzio' tra chi sta bene e chi sta male tra le due sponde del Mediterraneo.

Questo 'matrimonio', invece, tra le nostre terre continuerà e che sia un messaggio per tutti gli italiani preoccupati: l'accoglienza si può fare nella solidarietà e nella sicurezza, una risposta a un problema che abbiamo. Intorno al Mediterraneo dobbiamo essere uniti: oggi chi aiuta, domani sarà aiutato. L'integrazione è la vera sfida", ha concluso il viceministro.

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