Pagine

sabato 28 maggio 2016

Sondaggio in 27 paesi : discrepanza tra politiche degli stati sui rifugiati e orientamento opinione pubblica

Nigrizia
Un sondaggio condotto in 27 paesi dalla nota agenzia internazionale GlobeScan, reso noto due giorni fa da Amnesty International, rivela una forte discrepanza tra le politiche degli stati in materia di rifugiati e gli orientamenti dell’opinione pubblica.
La ricerca denominata, “Refugee Welcome Index”, ha coinvolto 27.000 persone alle quali è stato chiesto se fossero disposte ad accogliere rifugiati rispettivamente nel loro paese, nella loro città, nel loro quartiere o nella loro casa.

Il risultati, contrariamente a quanto ci si aspetta di questi tempi, dicono che le persone sono estremamente disposte a dare il benvenuto ai migranti e la retorica anti-rifugiati dei governi contrasta con gli orientamenti dell’opinione pubblica.
«I dati parlano da soli. Le persone sono pronte ad accogliere i rifugiati e le risposte inumane dei governi alla crisi dei profughi vanno contro il punto di vista dei loro cittadini» – ha dichiarato Salil Shetty, segretario generale di Amnesty International. «Il sondaggio rivela fino a che punto i governi stiano facendo politica sulla pelle di persone che fuggono da guerra e repressione». Troppo spesso, la retorica anti-rifugiati dei politici ha solo l’obiettivo di aumentare il consenso» – ha proseguito Shetty.

Cina, Germania e Regno Unito si sono piazzati ai primi posti di “Refugees Welcome Index”, mentre Russia, Indonesia e Thailandia sono in fondo alla classifica.
Il sondaggio di GlobeScan è stato realizzato per misurare il livello di accettazione dei rifugiati su una scala decrescente (in casa, nel quartiere, nella città e nel paese), fino alla posizione estrema di rifiutare l’ingresso nel proprio stato.

I risultati complessivi mostrano un’inaspettata propensione a dare il benvenuto ai rifugiati:
- una persona su 10 prenderebbe un rifugiato in casa (46% in Cina, 29% nel Regno Unito, 20% in Grecia fino all’1% in Indonesia e Russia);
- il 32% degli intervistati accetterebbe rifugiati nel quartiere, il 47% nella città e l’80% nel paese;
- in 20 dei 27 paesi, oltre il 75% delle persone ha risposto che farebbe entrare i rifugiati nel paese;
- solo il 17% rifiuterebbe l’ingresso nel paese ai rifugiati. In un solo paese, la Russia, si è espresso in questo senso oltre un terzo del campione.

«Non ci aspettavamo un così alto livello di solidarietà verso i rifugiati. I risultati del sondaggio riflettono la compassione umana che le persone provano verso chi fugge dalla guerra» ha commentato Shetty.

Da notare, però, che dai dati emerge una tendenza contraddittoria: la propensione all’accoglienza diminuisce all’aumentare della vicinanza del luogo in cui i rifugiati vengono accolti rispetto alla propria casa.

Altro risultato interessante dello studio, che avvalora l’esistenza di una forte discrepanza tra politiche dei governi e opinione pubblica, è quello relativo all'accesso all'asilo e alle politiche in materia di rifugiati:
- il 73% è d'accordo che le persone in fuga da guerra o persecuzione dovrebbero ottenere rifugio in altri paesi;
- il 66 % ritiene che il rispettivo governo dovrebbe fare di più per aiutare i rifugiati;

Alla luce degli esiti della ricerca, Amnesty International chiede ai governi di reinsediare almeno 1.200.000 rifugiati entro la fine del 2017, dal momento che le istituzioni fin ad ora si sono impegnate solo per 100 mila profughi l’anno. Una cifra irrisoria visto che attualmente nel mondo ci sono 19 milioni e mezzo di rifugiati.

Amnesty International chiede inoltre ai governi che prenderanno parte al Summit umanitario mondiale, in programma a Istanbul il 23 e 24 maggio, di impegnarsi a creare un nuovo sistema permanente per condividere le responsabilità di ospitare e assistere i rifugiati. I governi che prenderanno parte al Summit umanitario mondiale dovrebbero inoltre colmare la mancanza di 15 miliardi di dollari al finanziamento dei programmi umanitari denunciato dalle Nazioni Unite all'inizio del 2016, mettendo a disposizione maggiori fondi per assistere sia i rifugiati che gli stati che ne ospitano grandi numeri.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.