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giovedì 19 luglio 2018

Indigeni: Kenya vìola i diritti umani della tribù africana Ogiek

Osservatorio Diritti
La Corte africana dei diritti dell'uomo e dei popoli condanna il Kenya per violazione dei diritti umani degli indigeni africani della tribù Ogiek. Una sentenza che arriva dopo un secolo di abusi e che potrebbe avere un significato solo simbolico. Ecco una ricostruzione della vicenda, chi sono gli indigeni Ogiek e un'analisi delle conseguenze di questa decisione.


Il governo del Kenya non poteva espellere gli Ogiek dalla foresta Mau. E facendolo ha violato sette articoli della Carta africana dei diritti dell’uomo e dei popoli di cui il Paese è firmatario dal 1992. Lo stabilisce una sentenza della Corte africana dei diritti dell’uomo e dei popoli con sede ad Arusha, in Tanzania. Un verdetto emesso ormai un anno fa, il 26 maggio 2017, ma di cui da queste parti hanno parlato davvero in pochissimi.
Chi sono gli indigeni africani Ogiek
Gli Ogiek, una tribù composta da circa 40.000 persone in tutto il Paese, sono conosciuti per essere tradizionalmente cacciatori, raccoglitori e apicoltori,storicamente insediati nella foresta Mau e del Monte Elgon del Kenya sud-occidentale, oggi entrambe aree protette.

L’ambiente della foresta, con la sua selvaggina e le sue piante, ha assicurato per secoli la sopravvivenza degli Ogiek, e ha continuato a svolgere un ruolo centrale nella loro cultura anche quando gli Ogiek iniziarono ad adottare uno stile di vita meno dipendente dalle risorse forestali.
Indigeni Ogiek: storia di una tribù discriminata
La storia di questo gruppo indigeno è segnata da discriminazioni. Durante il governo coloniale britannico, la loro identità è stata spesso non riconosciuta, con annessi tentativi di assimilazione a tribù più numerose. Sia in quel periodo, sia nella successiva fase post-coloniale, le loro terre sono state ripetutamente sottratte e destinate all’insediamento di altri gruppi etnici.

Queste iniziative erano accompagnate dalle rimozioni degli Ogiek dalla foresta, spesso notificate con il preavviso di poche ore e realizzate dalla polizia e dalle guardie forestali. Alle rimozioni seguiva la distruzione di case, campi, scuole e il sequestro del bestiame. Tali operazioni erano giustificate dal governo in nome della conservazione della riserva forestale, ma celavano una gestione politica ed etnica delle risorse naturali, fenomeno che ha portato alla formazione di vinti e vincitori in tutto il paese, con gli Ogiek e altre minoranze tra i primi.

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