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giovedì 7 novembre 2013

Centrafrica, firmato il "Patto" di Sant’Egidio - Documento di pace e difesa diritti umani

Vatican Insider
Il documento di pace mira a impegnare le forze della nazione nella difesa del quadro democratico e dei diritti umani
Un importante passo verso la pace e la stabilizzazione del Centrafrica è stato compiuto oggi a Bangui. Alla presenza del corpo diplomatico e dei rappresentanti delle organizzazioni internazionali, nonché dell’intero governo della Repubblica Centrafricana, il presidente della Repubblica, Michel Djotodia, il primo ministro, Nicolas Ntiangaye, e il presidente del Consiglio nazionale di Transizione, Alexandre-Ferdinand Nguendet , hanno firmato il “Patto Repubblicano”.

Il documento era stato stilato a Roma, nella sede della Comunità di Sant’Egidio durante i colloqui di pace per il Centrafrica avvenuti il 6 e 7 settembre, che hanno coinvolto rappresentanti del governo di Bangui, del Consiglio nazionale di transizione, della società civile e delle confessioni religiose. Della firma dà notizia un comunicato della Comunità.

Il “Patto Repubblicano” mira ad impegnare le forze vive della nazione nella difesa del quadro democratico e dei diritti umani e nella promozione dei valori della Repubblica per una governance di pace e di progresso per tutto il Paese, predisponendo altresì una serie di meccanismi permanenti per la prevenzione e la gestione dei conflitti. Il patto repubblicano indica alcune linee guida per l’azione di tutti all’interno dello Stato e della società.

Ribadisce i seguenti punti: 
la necessità di dare sicurezza ai cittadini attraverso il disarmo delle milizie e il ritorno alla normale attività dello Stato; 
la necessità di garantire il ritorno dei rifugiati interni ed esterni alle loro case e di aiutare il loro reinserimento; 
il rifiuto della violenza come mezzo per accedere al potere; la scelta per una collaborazione e un dialogo costruttivo tra le parti politiche e il rifiuto dello scontro; 
la necessità di rafforzare le istituzioni e di lavorare durante l’attuale fase di transizione politica (che è prevista della durata di poco meno di due anni) per preparare il Paese e le sue strutture alla democrazia rappresentativa, per garantire la piena libertà di tutti i cittadini;
la lotta alla corruzione e la difesa dei beni pubblici e privati;
la necessità di agire per il bene comune a favore del popolo centrafricano, che è la principale risorsa nazionale; 
la richiesta alla Comunità di Sant’Egidio di continuare la sua azione di promozione della pace e del dialogo in Centrafrica.

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