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domenica 5 giugno 2016

In Venezuela una violenza di cui nessuno parla: intervista a Tamara Suju, attivista per i diritti umani

Urban Post
La lotta degli avvocati di Foro Penal Venezolano per difendere gratuitamente le migliaia di venezuelani perseguitati dai governi di Chavez e Maduro. Intervista all’avvocatessa Tamara Suju, esule a Praga



Venezuela News: in seguito al nostro articolo sulla drammatica situazione economica venezuelana dello scorso 25 Maggio, siamo stati contattati da una dei tanti italo-venezuelani che stanno seguendo con angoscia dall’Europa, il dramma economico e la brutale repressione che stanno dilaniando una delle nazioni che più hanno accolto emigrati italiani nel secolo scorso, e che avrebbe potuto avere enormi potenzialità economiche senza le assurde politiche demagogiche di Chavez e Maduro. 

Tamara Suju
Abbiamo saputo che Tamara Suju, esponente in esilio a Praga dell’organizzazione umanitaria Foro Penal Venezolano, terrà una conferenza a Roma il 16 Giugno prossimo. L’Associazione Foro Penal Venezolano si occupa di assistere le migliaia di persone ingiustamente incarcerate, torturate e perseguitate dal regime, e la signora Suju ci ha concesso un’intervista per capire cosa sta accadendo in Venezuela e lo scopo della conferenza di Roma.

Ho letto della sua attività e di quella del Foro Penal Venezolano. Lei e gli altri fondatori del Foro Penal Venezolano, avete lasciato il Venezuela per sfuggire alla persecuzione?
Foro Penal Venezolano ha più di 200 avvocati in tutti il paese, che difendono “pro bono” le vittime di violazione dei diritti umani, denunciando a livello nazionale ed internazionale le atrocità che i governi di Chavez e ora Maduro, hanno commesso. Per questo, sia la direzione nazionale, sia alcuni coordinatori regionali ed avvocati, sono stati vittime di intimidazioni e di istigazione all’odio da parte di funzionari del governo. Io ho lasciato il Venezuela a causa della persecuzione; delle false accuse di cui sono stata oggetto negli anni, dal “tradimento della Patria” fino alla cospirazione, per aver difeso giustamente coloro che sono stati vittime di violazione dei diritti umani; e della continua esposizione al pubblico ludibrio di cui sono stata continuamente vittima. Il Direttore Esecutivo di Foro Penal Alfredo Romero, fu vittima di un evento pericoloso che lo mise a rischio della vita, nonché fu oggetto di intimidazione e di esposizione al pubblico ludibrio.

Tutti noi che componiamo la direzione di Foro Penal, inclusi Gonzalo Himiob e Alonso Medina Roa, siamo stati segnalati come parte del supposto complotto internazionale che avrebbe “diffamato” il governo venezuelano come violatore dei diritti umani. Il Pubblico Ministero ordinò il sequestro di tutti i telefoni e account di posta elettronica di Foro Penal e dei suoi membri. Alcuni coordinatori, come Celia Dao e Raquel Sanchez sono stati arrestati per essere interrogati dalla polizia politica (SEBIN) o le loro famiglie sono state oggetto di intimidazione. Un avvocato collaboratore di Foro Penal, Marcelo Corvato, fu detenuto mentre assisteva legalmente una famiglia che stava venendo espropriata in Caracas, nel Marzo del 2014, e fu recluso in una prigione comune, dove la sua salute soffrì un grave peggioramento, e dove tentò il suicidio. Dal Febbraio 2015 ha ottenuto gli arresti domiciliari per motivi umanitari, ed è in attesa di giudizio. Tre altri avvocati di Foro Penal hanno abbandonato il paese a causa delle persecuzioni e delle intimidazioni.

Quando sono incominciate le persecuzioni degli avversari politici in Venezuela? Appena dopo che Chavez fu eletto per la prima volta alla fine degli anni ’90 o dopo alcuni anni?
La persecuzione contro venezuelani che davano fastidio al regime di Chavez incominciò all’inizio del suo governo. Una delle prime persone che dovette lasciare il paese fu il proprietario di un settimanale, “La Razon” che denunciò fatti di corruzione a quell’epoca. In seguito arrivò la persecuzione contro i lavoratori e i dirigenti della compagnia petrolifera nazionale PDVSA, che furono attaccati da Chavez dal 2001 e licenziati via televisione, in modo arbitrario, senza che fosse loro pagata almeno la loro liquidazione o gli ammortizzatori sociali. Dopo di questo venne la persecuzione contro politici, personalità, militari e venezuelani comuni che, durante il fermo petrolifero e i fatti del 11 e 12 aprile del 2002, ebbero un qualsiasi ruolo o partecipazione. Le persecuzioni contro coloro che si opponevano al progetto di potere che annullava i diritti costituzionali, cominciarono a partire dal primo mandato di Chavez.

Quante sono le persone detenute in questo momento per motivi politici?
In Venezuela ci sono oggi 96 prigionieri politici. In più ci sono più di 1060 persone che stanno venendo sottoposte a processo penale per le manifestazioni del 2014-2015. Solo nel mese di Maggio appena passato sono state 161 le persone arrestate per aver manifestato a causa della fame, della mancanza di medicine, della insicurezza. Alcuni sono stati liberati, altri sono stati rilasciati con misure cautelari ed altri rimangono detenuti.

In questi ultimi giorni, il Governo sta reagendo con violenza alle proteste?
Sì, l’unico modo che il governo ha di controllare il malcontento sociale che esiste attualmente nel paese, è attraverso la repressione e l’intimidazione. Attraverso l’uso abusivo della forza pubblica. Oggi le manifestazioni sono causate dalla fame. Le persone stanno uscendo per reclamare cibo e medicine ed il governo sa che sta montando una bomba ad orologeria che può esplodere in qualsiasi momento. Per questo le reprime, per questo sottomette la popolazione alla minaccia, alla sorveglianza e ai pedinamenti. Le code nei supermercati stanno venendo vigilate dalle Forze Armate Nazionali, e chi manifesta il suo malcontento viene detenuto. Ci sono manifestanti che sono stati torturati e maltrattati dagli organismi di sicurezza. Il Governo ha usato i suoi poliziotti ed ufficiali in uniforme ed armati per intimidire bambini col cancro che escono dagli ospedali per chiedere medicine o anziani che manifestano davanti alla previdenza sociale per chiedere aumenti salariali.

Foro Penal Venezolano vuole richiedere provvedimenti ai governi internazionali per condurre Maduro a lasciare la presidenza del Venezuela?
Foro Penal Venezolano è una ONG che si dedica alla difesa delle vittime di violazione dei diritti umani e difende coloro che sono stati detenuti in modo arbitrario per aver esercitato i propri diritti. Il suo compito è la denuncia, e internazionalmente esercita azioni nei diversi organismi internazionali di protezione, come la Commissione dei Diritti Umani, e i diversi relatori e gruppi di lavoro dell’ONU, per esempio.

Ci sono altri obiettivi che volete raggiungere con la conferenza di Roma del 16 Giugno?
Vogliamo che si conosca quello che sta succedendo ai detenuti politici in Venezuela. La crudeltà con cui il regime li tratta. Vogliamo che si conosca come sono fatti i manifesti politici, cosa è LA TOMBA*, e le torture e i trattamenti crudeli che hanno sofferto alcuni di coloro ingiustamente incarcerati per fare in modo che attraverso la tortura accusino personalità o leader politici del nostro paese.

*il soprannome “eloquente” di un carcere speciale

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