Nell’Oceano Indiano si sta consumando una tragedia dell’immigrazione nel quasi totale silenzio dei media internazionali. Ci riferiamo alle migliaia di persone morte nel tentativo di raggiungere l’isola di Mayotte.
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Per questo motivo migliaia di comoriani delle tre isole principali tentano di raggiungere l’isola sorella. Approdando a Mayotte riescono infatti a fuggire dalla povertà endemica della loro terra (il reddito medio pro capite è di due euro al giorno). E non è un caso che Mayotte che ha una superficie di soli 400 chilometri quadrati abbia una popolazione di 214mila persone, il 40%, secondo le autorità francesi, immigrati illegali.
Raggiungere Mayotte però non è semplice. I comoriani cercano di arrivarci a bordo dei kwasa-kwasa, imbarcazioni veloci, ma poco stabili. Così, spesso, nei 70 km che separano Anjouan da Mayotte, molte di esse affondano. Difficile stimare quante siano state le vittime in questi anni. Secondo il Governatore di di Anjouan sono morte più di 50mila persone. Secondo la Francia tra le 7 e le 10mila. Il mare che separa Anjouan e Mayotte è così diventato il cimitero più grande del mondo.
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