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venerdì 12 febbraio 2016

Messico, strage nel carcere, decine di morti dopo un tentativo di fuga

Lettera 43
Scontri e incendi in seguito a un tentativo di fuga e un ammutinamento.
È di almeno 52 morti e decine di feriti il bilancio di un ammutinamento e di un tentativo di fuga nel carcere Topo Chico di Monterrey, in Messico. Lo ha reso noto il governatore della città.

Nella notte ci sono stati violenti scontri all'interno della prigione tra due fazioni rivali. Una delle fazioni, ha precisato il governatore, era guidata da un membro del famigerato cartello della droga Zetas. Tra le vittime ci sono reclusi, guardie e funzionari del carcere.

Incendio ed esplosioni. Dall'esterno della prigione, dove sono giunti numerosi familiari dei reclusi, si vedevano chiaramente colonne di fumo provenienti dall'interno.
Secondo le prime ricostruzioni, verso mezzanotte un gruppo di detenuti ha preso il controllo di un'area del carcere provocando un incendio, mentre dall'esterno si sentivano delle esplosioni.

Tragedia prima dell'arrivo del Papa. L'ammutinamento giunge a soli sei giorni dalla prevista visita di papa Francesco in un altro carcere messicano, quello nella Ciudad Juarez, al confine con il Nuovo Mexico, nello Stato di Chihuahua.

Crisi gestionale nelle carceri. Già nel febbraio del 2012, nel corso di una rivolta in una prigione di Apodaca, sempre nello Stato di Nuevo Leon, morirono 44 carcerati. E nel 2013 la Commissione nazionale per i diritti umani ha pubblicato un rapporto sulle 101 carceri più affollate del Paese sottolineando che ben 65 erano gestite dai carcerati e non dalle autorità.

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