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venerdì 1 febbraio 2013

Corea del Nord - Google e i "gulag" di Kim - Le prigioni svelate dal satellite


Fonte: L'Unità
La Corea del Nord, uno dei Paesi più isolati del mondo, visto dall’alto per la prima volta: campi, scuole e gulag. Le mappe mostrano anche i siti usati per i test atomici voluti dal regime.

Un fiume ghiacciato, una coltre bianca, spirali di fumo dai comignoli dei tetti. Appare così Pyongyang, capitale della Corea del Nord. Volendo si può seguire più a nord il fiume della città, il Taedong, e vedere che è completamente gelato: i pescatori sono costretti a praticare fori nel ghiaccio per poter pescare qualcosa. Non è una missione spia tra i cieli del Paese, ma da oggi tutti gli utenti su internet possono farlo. 


È sufficiente scaricare sul proprio computer l’ultimo aggiornamento di Google Map Maker reso disponibile dal potente motore di ricerca Usa. La nuova versione offre una mappa dettagliata di Pyongyang, con tanto di ospedali, fermate della metropolitana e scuole; fuori della capitale, i particolari sono meno certi, ma si vedono altre città e poi aree grigie che, con lo zoom, vengono identificate come gulag, i famigerati campi di rieducazione. 

Finora la Corea del Nord era praticamente un foglio bianco sulla mappa per gli utenti dell’applicazione di Google, che crea mappe in base ai dati forniti dagli utenti e poi controllati in un processo simile a quello di Wikipedia. A poche settimane dall’inedito viaggio «a scopo umanitario» in Corea nel Nord del suo numero uno, Eric Schmidt, i cui contenuti sono sempre rimasti un po’ oscuri (si è parlato del tentativo di far rilasciare un cittadino Usa accusato di spionaggio), Google ha pubblicato una mappa dettagliata della Corea del Nord. 

«Per lungo tempo la Corea del Nord è stata una delle aree più vaste con così scarsi dettagli. Ma ora stiamo cambiando tutto ciò», ha detto Jayanth Mysore, responsabile di Google Map Maker, che ha spiegato che la mappa è stata «completata con l’aiuto di una comunità di cittadini cartografi, che hanno lavorato per un periodo di diversi anni». 

La fonte principale dei dati sono state soprattutto le immagini satellitari. Ma la «community di cartografi», di cui moltissimi cittadini della Corea del Sud, ha contribuito fornendo foto e testimonianze. «Queste mappe saranno particolarmente importanti per i cittadini della Corea del Sud che hanno legami ancestrali con il Nord o addirittura parenti che vivono là», ha spiegato Mysore. 

Camp 22
La nuova mappa di Google fornisce però sorprese cariche di conseguenze. Tramite il motore di ricerca è ora possibile vedere la struttura del «Camp 22», il più grande gulag della Corea del Nord, situato nel nord del paese, al confine con la Cina. Pyongyang si è sempre difesa dalle accuse sostenendo che si tratta di propaganda straniera e che non esiste nessuna prigione.

Sarà più difficile, visto che ora le mappe ne confermeranno l’esistenza, individuando i campi di prigionia dove potrebbero esserci almeno 200mila persone giudicate ostili al regime. Il sistema sarebbe in vigore da 50 anni. Grazie alla qualità delle immagini è possibile che alcuni ex prigionieri riescano a riconoscere il campo in cui sono stati rinchiusi. È stato anche identificato un nuovo gulag che si trova nella provincia a sud di Pyongyang. Il campo, come ha affermato l’analista di Google Curtis Melvis, è circondato da una recinzione di ben 13 chilometri. 

L’impianto dovrebbe essere stato costruito nel 2006 ed è dotato di sei posti di guardia e due posti di blocco, uffici, alloggi e una miniera di carbone forse non operativa. Stando alla National Human Right Commission, alcune persone sono state rinchiuse in queste prigioni solo per avere lodato la Corea del Sud, mentre la maggior parte di questi detenuti sono stati catturati mentre tentavano di lasciare il Paese in cerca di cibo e lavoro. 

Oltre il 40% dei detenuti muore per malnutrizione, malattia, abusi e torture da parte delle guardie o a causa del lavoro duro. Ma la mappa di Google renderà ancor più difficile per Pyongyang negare i test nucleari. Già le foto satellitari più recenti mostravano che la Corea del Nord potrebbe essere pronta a mettere in pratica la minaccia di condurre un test nucleare. Il sito Punggye-ri, dove sono già stati fatti dei test nel 2006 e nel 2009, su Google è mostrato con le strade pulite dalla neve pesantemente caduta nell’ultimo mese. 

Gli operai potrebbero avere sigillato il tunnel nella montagna all’interno della quale potrebbe essere fatto detonare l’ordigno atomico da collaudare. Paradossalmente le persone che meno usufruiranno di queste mappe di Google sono proprio i cittadini nordcoreani, che non hanno accesso a internet se non tramite un intranet, cioè un sistema chiuso.

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