Pagine

domenica 28 aprile 2019

Manduria. Violenza per gioco e noia di giovani portano alla morte di un pensionato psichico. La violenza colpisce i più fragili non solo gli stranieri

Messaggero
Violenti per gioco o per noia. Avevano preso di mira un pensionato che aveva problemi psichici, viveva da solo, appariva indifeso, succube, e non reagiva alle provocazioni. Per loro era diventato uno zimbello da deridere. 
Solo due dei 14 giovani indagati per la morte del 66enne di Manduria (Taranto) che ha subito per anni violenze in stile «Arancia meccanica» hanno precedenti. Gli altri vivono in contesti familiari definiti «normali», quasi tutti frequentano ancora la scuola, e, stando alle dichiarazioni dei loro legali, ora si dicono pentiti di quello che hanno fatto.

Dodici minorenni tra i 16 e i 17 anni e due maggiorenni di 19 e 22 anni sono indagati dalla procura dei minori e della procura ordinaria per i reati di di omicidio preterintenzionale, stalking, lesioni personali, rapina, violazione di domicilio e danneggiamento. L’inchiesta che ha sconvolto la comunità di Manduria, comune del versante orientale tra i più grandi della provincia di Taranto, riguarda la morte di Antonio Cosimo Stano, ex dipendente dell’Arsenale militare deceduto il 23 aprile scorso a distanza di 18 giorni dal suo ricovero nell’ospedale cittadino, dopo essere stato sottoposto a due interventi chirurgici. 

I giovani, secondo gli inquirenti, durante gli assalti nell’abitazione dell’uomo e per strada si sarebbero ripresi con i telefonini mentre sottoponevano la vittima a violenze con calci, pugni e persino bastoni, per poi diffondere i video nelle chat di Whatsapp.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.