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martedì 23 aprile 2019

Oltre 4.000 cristiani uccisi per fede in un anno. Perseguitati in 73 paesi

interris.it
Su 150 Paesi monitorati, 73 hanno evidenziato un livello di persecuzione da "alta" a "estrema". Sono molte migliaia i cristiani uccisi per ragioni legate alla loro fede ogni anno. Lo scorso anno, sono stati 4.305, in crescita rispetto ai 3.066 del 2017; il maggior numero di vittime si è contato in Nigeria per mano soprattutto degli allevatori islamici Fulani, oltre che dei terroristi Boko Haram. 

Si contano infatti 3.731 cristiani uccisi in questa nazione, con villaggi completamente abbandonati dai cristiani, che alimentano il fenomeno degli sfollati interni e dei profughi. Lo evidenziano gli ultimi dati della World Watch List, il Rapporto sulla persecuzione anti-cristiana nel mondo pubblicato dalla ong Porte Aperte, l'ultima volta a gennaio 2019. Nel 2018, si legge nel Rapporto, sono saliti a 245 milioni i cristiani perseguitati nel mondo.

"Cinque anni fa, solo la Corea del Nord raggiungeva un livello di persecuzione dei cristiani definibile estremo. Oggi sono ben 11 i paesi ad ottenere un punteggio sufficiente per rientrare in questa categoria. In termini assoluti si perseguita i cristiani di più e in più luoghi rispetto all'anno precedente, e difficilmente nella storia dell'umanità troverete un altro periodo storico così oscuro per i cristiani. Se la richiesta di aiuto di oltre 245 milioni di persone non scuote le coscienze, allora siamo ufficialmente entrati nell'era della sordità emotiva", ha commentato il report Cristian Nani, direttore di Porte Aperte/Open Doors.

Sui 150 Paesi monitorati, 73 hanno mostrato un livello di persecuzione definibile alta, molto alta o estrema, mentre l'anno scorso erano 58. Tra i Paesi che rivelano una persecuzione definibile estrema, lo Sri Lanka è in 46/ma posizione. Al primo posto c'è la Corea del Nord, dove si stimano tra 50 e 70mila cristiani detenuti nei campi di lavoro per motivi legati alla loro fede. Anche Afghanistan (secondo posto), Somalia (terzo), Libia (quarto) si confermano tra i Paesi dove la vita per i cristiani è più difficile. 

Il rapporto riporta una mappa/classifica dei primi 50 paesi dove più si perseguitano i cristiani. I metodi di ricerca e i risultati sono sottoposti a revisione indipendente da parte dell'Istituto Internazionale per la Libertà Religiosa. Nella mappa consultabile nel sito porteaperteitalia.org, la mappa interattiva è divisa in 3 colori diversi per segnalare i 3 gradi dipersecuzione (in base al punteggio): Alta (41-60), Molto Alta (61-80), Estrema (81-100).

I sette Paesi "estremi", sono - oltre ai primi 4 già citati - Pakistan; Sudan; Eritrea; Yemen; Iran; India e Siria. In Asia, incluso il Medio Oriente, un cristiano su 3 è definibile perseguitato. 

Ad accelerare questo processo è il peggioramento della situazione in Cina, risalita al 27° e al primo posto per incarceramenti di cristiani, e in India, la quale dall'ascesa al potere del Primo Ministro Modi è stata scenario di un costante aggravamento della condizione dei cristiani, fino ad entrare nella top 10 della WWL 2019. 

A proposito di incarceramenti, registriamo 3.150 cristiani arrestati, condannati e detenuti senza processo, poco meno del doppio del 2017. Ricordiamo che questi sono dati di partenza verificati, dunque il sommerso, sia nell'ambito degli assassini che degli incarceramenti, potrebbe aumentarli di molto. Sono invece 1.847 le chiese (ed edifici cristiani direttamente collegati ad esse) attaccati nello stesso periodo, si legge nel rapporto.

Milena Castigli

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