Pagine

giovedì 15 marzo 2018

Gli studenti in piazza negli USA più controlli sulle armi

Corriere della Sera
Alle 10 di stamattina (le 15 in Italia) hanno lasciato le classi per chiedere leggi più severe sulle armi. Per la prima volta nella storia americana gli studenti sono scesi in strada contemporaneamente in tutte le principali città, da San Francisco a Chicago, da New York a Philadelphia, in quella che appare già come la più grande mobilitazione giovanile negli Usa contro le armi, con decine di migliaia di partecipanti. "Se i grandi non ci tutelano lo facciamo noi" hanno gridato.


È la reazione dei giovani alla sparatoria del 14 febbraio in una scuola della Florida in cui sono morte 17 persone. La protesta ha raggiunto anche la Casa Bianca dove si sono radunati centinaia di giovani: "Never again!" (mai più), "Quando è troppo è troppo!", "Proteggete le persone, non le armi" recitavano i cartelli.

Lo "Sciopero nazionale scolastico" era stato pensato per durare 17 minuti, uno per ciascuna delle vittime. Tuttavia, è diventato evidente che molti studenti hanno deciso di prolungarlo, non rientrando nelle classi e continuando a manifestare. Negli Stati Uniti ogni anno ci sono oltre 30mila decessi legati alle armi da fuoco, di cui due terzi per suicidi. Gli organizzatori provengono dallo stesso gruppo che organizza la Women's March, che nel gennaio 2017 portò milioni di persone nelle strade contro l'inaugurazione del presidente Donald Trump.

Tre le richieste al Congresso: 1) mettere al bando le armi d'assalto 2) prevedere controlli severi su chi acquista un'arma 3) fare una legge che permetta ai tribunali di disarmare le persone che danno segni di violenza.

La lobby delle armi (Nra) la scorsa settimana ha annunciato una causa contro lo Stato della Florida per aver varato una legge che introduce misure restrittive sulla vendita delle armi, tra cui l'aumento dell'età minima per l'acquisto da 18 a 21 anni. 
Per la Nra la legge è incostituzionale: "Le nuove norme puniscono chi rispetta la legge a causa di azioni portate avanti da gente folle", ha dichiarato Chris Cox, responsabile degli Affari Legali della Nra. Nel ricorso si sostiene che la riforma firmata dal governatore Rick Scott rappresenta una violazione del II e del XIV emendamento della Costituzione americana, rispettivamente sul diritto a possedere armi e sul diritto a proteggersi.

di Monica Ricci Sargentini

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.