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giovedì 22 marzo 2018

#22marzo Giornata mondiale dell’acqua, in Africa emergenza idrica, in futuro grandi numeri di rifugiati ambientali

Africa
Nel mondo 923 milioni di persone non hanno accesso a fonti di acqua potabile sicura: 319 milioni di abitanti dell’Africa Sub-Sahariana (il 32% della popolazione), 554 milioni di asiatici (il 12,5% della popolazione), e 50 milioni di sudamericani (l’8% della popolazione). Sono le statistiche fornite dal Consiglio mondiale dell’acqua (World Water Council), in occasione della Giornata mondiale dell’acqua che si celebra oggi il 22 marzo.

L’Africa è quindi il continente maggiormente colpito dalla carenza di acqua potabile sicura. A testimoniarlo è anche la classifica dei Paesi più colpiti dalle carenze idriche. Se è vero, infatti, che è la Papua Nuova Guinea, in cui solo il 40% degli abitanti ha accesso a fonti di acqua pulita, la nazione che vive la maggiore carenza idrica, è anche vero che a seguirla sono Stati africani: Guinea Equatoriale (48%), Angola (49%), Ciad e Mozambico (51%), Repubblica Democratica del Congo e Madagascar (52%).

Una testimonianza di questa emergenza è la siccità che attualmente sta colpendo duramente l’Africa orientale e, in particolare, Etiopia, Eritrea, Kenya, Somalia e Sud Sudan. Migliaia di persone sono costrette a lasciare le proprie case per cercare fonti di approvvigionamento. Profughi che si vanno ad aggiungere alle migliaia di persone che fuggono dai conflitti che insanguinano la regione.

Secondo il Consiglio mondiale dell’acqua, nel mondo, il costo totale dell’insicurezza delle risorse idriche sull’economia globale è stimato in 500 miliardi di dollari all’anno. Se a questo dato si aggiunge l’impatto ambientale, la cifra cresce ulteriormente fino ad arrivare all’1% del prodotto interno lordo globale. Per questo motivo, l’organizzazione internazionale chiede a tutti i Governi di focalizzarsi sui problemi legati alle risorse idriche e di stanziare una parte cospicua della loro spesa per garantire al pianeta l’accesso a fonti di acqua sicura, dal momento che attualmente il 12% della popolazione mondiale non ha accesso a fonti di acqua pulita e che 3,5 milioni di decessi all’anno sono imputabili a malattie legate all’acqua.

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