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venerdì 9 febbraio 2018

Ostia - Appello Caritas - Il governo della Capitale non sostiene la mensa e il dormitorio e rischia di chiudere

Caritas Roma
Un appello pubblico al Comune di Roma per risolvere l’annosa questione della mensa, del dormitorio e del centro di ascolto diocesani che la Caritas diocesana promuove a Ostia. 

Il documento, sottoscritto dai parroci che guidano le otto comunità del litorale – Sant’Agostino, Santa Monica, Sant’Aurea, San Nicola di Bari, Santa Maria Regina Pacis, Santa Maria Stella Maris, Nostra Signora di Bonaria, San Vincenzo de’ Paoli – è stato affisso in tutte le chiese e verrà distribuito ai fedeli domenica 11 febbraio.
«Il Comune di Roma – scrivono i parroci – non finanzia da più di un anno né la mensa (che fornisce più di 200 pasti ogni giorno), né il centro di ascolto, né il dormitorio (che ospita circa 60 persone)».
Nell’appello si spiega che «il motivo ufficiale è che i locali della ex Colonia Marina “Vittorio Emanuele” (di proprietà del Comune) non sono a norma per permettere una gara di aggiudicazione di un qualsiasi servizio e quindi la Caritas diocesana non può partecipare ad alcun bando di concorso per avere dei contributi di aiuto».

«Finora – spiegano i parroci – il Comune non ha offerto alcuna alternativa pubblica valida per spostare i tre servizi all’interno di Ostia, in altra struttura idonea o adattabile, nonostante si tratti di un servizio sociale in cui la Caritas fornisce solo supplenza a servizi sociali che dovrebbe essere a carico della Pubblica amministrazione».

Nella lettera viene evidenziato come le spese che da un anno sono state sostenute per continuare il funzionamento dei centri «ammontano a circa 20mila euro al mese e finora sono state interamente garantite dalla Chiesa di Roma che, anche attraverso le parrocchie, garantisce la presenza di volontari». Avvertono però i parroci che «non si sa fino a quando questa spesa potrà essere sostenuta» e che, quindi, «l’alternativa non potrà che essere la chiusura di tali servizi, con gravi ripercussioni per le urgenze del territorio ostiense, già così disagiato da anni».

L’appello delle comunità parrocchiali si conclude dicendo che «dopo tanti mesi di inutili tentativi di trovare una soluzione accettabile e vista l’apparente e continua indifferenza dell’amministrazione comunale per le estreme povertà del territorio, è giusto che tutti siano messi al corrente della cosa».

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