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giovedì 27 ottobre 2016

Accoglienza rifugiati. Nardella: "Premiare i comuni accoglienti e sanzioni ai comuni che dicono no"

Corriere della Sera
Intervista al sindaco di Firenze Nardella
E ha scritto: «Pregherei di considerare come criterio di ripartizione all’interno della Regione non soltanto la percentuale di popolazione, ma anche la presenza nelle strutture governative, andando ad individuare prioritariamente quei Comuni che ad oggi non si sono attivati per l’accoglienza».

Il sindaco di Firenze Nardella in un
centro di accoglieiza per rifugiati 
Dunque lei, che è il sindaco di Firenze, si oppone alla distribuzione disposta dal governo?
«Noi pensiamo che accogliere queste persone sia giusto e doveroso. Noi diciamo semplicemente che la nostra quota di stranieri ospitati l’abbiamo già raggiunta e invece altri continuano a rifiutare. Vogliamo soltanto che sia riequilibrata la situazione».

Che cosa vuol dire?
«Noi siamo oltre il 12 per cento delle quote dovute, mentre ci sono varie altre Regioni che sono sotto quota, come Lombardia, Lazio, Campania, Emilia Romagna, Puglia, Valle d’Aosta. Vorrei evidenziare che a Firenze abbiamo una media di 3,5 richiedenti asilo per ogni 1.000 abitanti e quindi siamo anche oltre il tetto fissato dall’accordo tra il ministero dell’Interno e l’Anci, l’associazione dei Comuni».

Solo 2.600 Comuni su 8.000 accettano gli stranieri. Lei crede che bisognerebbe imporre l’obbligo di accoglienza?
«No, basterebbe prevedere sanzioni per i Comuni che non collaborano. Premiamo i virtuosi e penalizziamo chi dice no».

Può fare un esempio concreto?
«È semplice: tu rifiuti l’accoglienza e io non ti concedo le agevolazioni che generalmente il governo assegna ai Comuni. Penso agli sgravi fiscali, allo sblocco degli investimenti».

Ne ha parlato con il presidente Matteo Renzi?
«Il mio interlocutore in questo caso è il ministro dell’Interno Angelino Alfano e io sono d’accordo con il suo piano. In ogni caso è stato proprio Renzi a chiedere all’Europa di sanzionare i Paesi che non accettano i ricollocamenti, quindi è un meccanismo che si può prevedere».

Non sarebbe meglio allestire grandi strutture?
«Io sono contrario a modelli tipo Calais. Si è visto bene che cosa è accaduto in Francia e quindi replicarlo in Italia sarebbe un grave errore».

Però consentirebbe di assistere le persone senza problemi.
«No, non sono d’accordo. Si tratta di uomini, donne e bambini che scappano dalla guerra e dalla miseria. Hanno bisogno di trovare posto in luoghi confortevoli. Noi almeno siamo impegnati in questo modo».

Perché parla al plurale?
«Firenze è una città metropolitana. In 38 Comuni su 40 ci sono stranieri. Abbiamo sempre fatto il massimo. E continueremo a farlo, ma non possiamo essere lasciati soli. E soprattutto non si può consentire che ci sia chi si impegna e chi sta a guardare».
Però chi si impegna viene premiato con un contributo notevole. Le sembrano pochi 500 euro per ogni profugo ospitato?
«Mi sembra che sia una cifra giusta, il riconoscimento di un impegno concreto che serve proprio ad incentivare chi aiuta».
Però non evita situazioni come quella di Gorino.
«Purtroppo credo che in quel caso ci sia stata una forte strumentalizzazione politica. Il risultato di un atteggiamento irresponsabile che in alcuni luoghi fomenta la protesta senza rendersi conto che le conseguenze potrebbero essere disastrose».

Si riferisce alla Lega?
«Non è difficile capirlo».

di Fiorenza Sarzanini

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