Più di venticinque anni trascorsi in carcere, per libera scelta, per incontrare le persone detenute in qualità di volontario della Comunità di Sant’Egidio. Da questa esperienza pluridecennale Ezio Savasta, che è membro del Coordinamento Internazionale per l’abolizione della pena di morte, promotore sul web dei temi della difesa dei diritti umani, ha tratto un libro: “Liberi dentro – Cambiare è possibile anche in carcere”.

“Il carcere è uno specchio. Racconta come siamo. È un sensore di civiltà. È un microcosmo, deformato, della nostra vita. Tutto è terribilmente umano, ma anche estremo. Come il rumore, assordante, permanente. Il contrario di quello che chi non vi è mai entrato potrebbe immaginare: nel rumore l’inattività, che spesso non aiuta a riflettere, ma addormenta quello che servirebbe per cambiare”, aggiunge Marazziti.
Savasta, che insegna nella scuola secondaria superiore a Roma, sottolinea che nel libro “sono raccontate varie storie avvincenti e descrizioni dell’interno del carcere, realtà nascosta da un alto muro che la separa dal mondo esterno. Spero che tra le pagine del libro scoprirete quanta umanità e sofferenza, che meritano attenzione e rispetto, sono racchiuse dietro le mura di una prigione”, aggiunge sul blog che gestisce ”Diritti Umani-Human Rights”.
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