Pagine

lunedì 21 luglio 2014

Uganda, Human Rights Watch: «Bambini picchiati dalla polizia» La denuncia: minacce, percosse e violenze «sistematiche». Raccolte 130 testimonianze dirette.

Lettera 43 
Pestaggi e abusi sessuali sistematici. Ai danni dei bambini di strada. È quello che succede in Uganda, secondo un rapporto di Human Rights Watch, che punta il dito contro la polizia del Paese africano, ritenuta responsabile delle violenze.
PERCOSSE E MINACCE. L'organizzazione non governativa ha scritto che poliziotti e funzionari ugandesi sono autori abituali di minacce contro i bambini di strada, sorpresi di notte a camminare da soli. I piccoli verrebbero picchiati con bastoni, fruste e cavi elettrici, al fine di estorcere loro tangenti o per punirli dei loro vagabondaggi.

AGGRESSIONI SESSUALI E RASTRELLAMENTI. Molti bambini senzatetto, sia maschi sia femmine, hanno poi riferito a Human Rights Watch di essere stati violentati o aggrediti sessualmente in strada da uomini e anziani. «Le autorità ugandesi dovrebbero proteggere e aiutare i bambini senzatetto, e non picchiarli e metterli in galera assieme agli adulti», ha dichiarato Maria Burnett, ricercatore di Human Rights Watch responsabile per il continente africano.
Il governo, tuttavia, secondo la denuncia della Ong, preferisce gli arresti arbitrari. Le piccole vittime non avrebbero più la possibilità di rivolgersi alla polizia per chiedere aiuto, «perché si trovano a vivere nella paura verso chi avrebbe dovuto proteggerli».

PIÙ DEL 50% DEGLI UGANDESI HA MENO DI 15 ANNI. Il problema ha dimensioni molto vaste. Più della metà della popolazione ugandese ha infatti meno di 15 anni, e i bambini sono il gruppo demografico più numeroso a vivere in povertà.
Secondo il rapporto della Ong, il numero di piccoli che vivono per strada è in aumento, anche se la cifra totale non è nota. Molti non hanno una casa perché i loro genitori sono morti di Aids, altri invece sono sfollati a causa della guerra contro il gruppo ribelle dell'Esercito di Resistenza del Signore (Lra), combattuta nel nord del Paese.
INTERVISTATI 130 MINORI. Human Rights Watch ha intervistato 130 bambini di strada ed ex bambini di strada nella parte orientale del Paese, paticolarmente impoverita. Oltre ai bambini, sono stati contattati anche membri delle organizzazioni che forniscono loro assistenza, operatori sanitari, organizzazioni umanitarie, polizia e funzionari del governo locale.
LE TESTIMONIANZE RACCOLTE. Ecco alcune delle testimonianze raccolte da vittime di abusi: «La polizia ha una tradizione, ti picchia tre volte. La prima per farti aprire gli occhi, la seconda per mostrarti la strada di casa, la terza per mandarti a casa. Ti dicono queste cose mentre ti picchiano», ha detto un ragazzino di 15 anni, che ne ha trascorsi 10 per strada. «Ci hanno tenuti in stanze dove venivamo bastonati dalla schiena alle natiche. Il terzo giorno hanno aperto la cella e siamo stati ributtati in strada». Human Rights Watch ha chiesto ufficialmente al governo ugandese di porre fine ai rastrellamenti e agli abusi, e di indagare e perseguire i responsabili.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.