Pagine

giovedì 4 ottobre 2018

Almeno 1.720 morti nel Mediterraneo nel 2018, l'Onu: "rafforzare la capacità di ricerca e salvataggio"

Globalist
L'appello dell'Unhcr nell'anniversario del naufragio di Lampedusa del 2013, in cui hanno perso la vita 368 migranti: "le traversate del Mediterraneo sono diventate più pericolose che mai".


Nel giorno in cui si ricordano le 368 vittime del tragico naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013 a poche miglia dal porto, in cui persero la vita 368 persone, arrivano le parole allarmate dell'Unhcr, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati. 

"La Giornata della Memoria e dell'Accoglienza per commemorare le vittime del naufragio del 2013 al largo delle coste di Lampedusa - rileva l'Agenzia Onu - cade nel momento in cui le traversate del mar Mediterraneo sono diventate più pericolose che mai. Solo nel 2018, risultano morte e disperse nel Mediterraneo almeno 1.720 persone, un costo umano inaccettabile".

A fronte di un calo nel numero totale di persone che arrivano in Europa via mare, sottolinea l'Unhcr, il tasso di mortalità è aumentato drasticamente, passando da una persona morta o dispersa ogni 42 arrivate tra gennaio e luglio dell'2017 attraverso la rotta del Mediterraneo centrale a una su 18 nello stesso periodo di quest'anno. 

Lo stesso rapporto rileva come un fattore determinante nell'aumento del tasso di mortalità è costituito dalla riduzione della capacità di ricerca e soccorso al largo delle coste libiche. L'Unhcr continua "a chiedere con forza che la capacità di ricerca e salvataggio sia rafforzata".

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.