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mercoledì 17 gennaio 2018

Guinea Equatoriale. L'oppositore Santiago Ebee Ela muore in carcere dopo torture

Nova
Il partito di opposizione guineano Cittadini per l'innovazione ha denunciato la morte di uno dei suoi sostenitori, deceduto in prigione a seguito di torture. Santiago Ebee Ela, questo il nome dell'oppositore, era stato arrestato questo mese nella capitale Malabo. 
Il partito ha denunciato che più di 200 suoi membri sono stati arrestati negli ultimi mesi. Il governo della Guinea Equatoriale ha denunciato il mese scorso un tentativo di colpo di stato. La scorsa settimana il ministro degli Esteri, Agapito Mba Mokuy, ha affermato che il tentato golpe, sventato dalle autorità di Malabo nella notte fra il 27 e il 28 dicembre scorsi, è stato pianificato in Francia. "L'azione è stata pianificata in territorio francese", ha detto Mokuy nel corso di una conferenza stampa tenuta il 10 gennaio nella capitale guineana. 

Il ministro ha tuttavia precisato che nel tentato golpe non vi è stato alcun coinvolgimento delle autorità francesi e ha annunciato l'intenzione di collaborare con Parigi "non appena avremo avuto maggiori informazioni".

Nel frattempo, ha aggiunto Mokuy, 27 sospetti mercenari sono stati arrestati finora nell'ambito del tentato golpe, tuttavia almeno altri 150 sono ancora latitanti nell'area situata al confine con il Camerun. Tra i presunti golpisti figura anche l'ambasciatore guineano in Ciad, Enrique Nsue Anguesom, attualmente detenuto in una caserma a Bata. Nei giorni scorsi il presidente della Repubblica Centrafricana, Faustin-Archange Touadera, si è recato a Malabo per fornire il proprio sostegno al governo di Malabo, dopo che è emerso come fra i sospetti golpisti ci fossero anche mercenari di nazionalità centrafricana, ciadiana e sudanese.

Le relazioni franco-guineane sono notevolmente peggiorate da quando la giustizia francese ha condannato, nel mese di ottobre, Teodorin Obiang, figlio del presidente Teodoro, a tre anni di carcere e al pagamento di una multa di 30 milioni nell'ambito di un'inchiesta per presunta appropriazione indebita. Dopo l'apertura a Parigi del processo nei confronti di Teodorin, il governo di Malabo nell'ottobre 2016 ha trascinato la Francia davanti alla Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite per cercare di fermare il procedimento giudiziario.

Le autorità guineane sostengono infatti che il vicepresidente goda dell'immunità secondo il diritto internazionale e per questo chiedono da tempo l'annullamento del processo. Il vicepresidente della Guinea equatoriale ha già subito il sequestro dei suoi beni in Francia e negli Stati Uniti, tra cui ville e auto di lusso. Teodorin Obiang, 47 anni, è uno dei possibili successori del padre al potere dal 1979, ma attualmente su di lui pende un mandato di cattura internazionale emesso nel luglio 2012.

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