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domenica 3 novembre 2019

Amazzonia, ucciso un altro leader indigeno Paul Paulino Guajajara: proteggeva la foresta

PresenzaOsservate bene questa foto, è il volto di un giovane ragazzo indigeno; era un “Guardiano” un Custode della Foresta, un protettore di Madre Terra e su di essa vegliava. Nato e vissuto nel verde dell’Amazzonia, cresciuto nel parlare degli uccelli, nello scorrere dell’acqua che si fa vita dentro la linfa dei maestosi alberi, dipinto sul volto dei colori, dei disegni, dei simboli delle creature che popolano l’oceano verde chiamato Amazzonia.

Lo hanno strappato alla vita, in questi giorni se ne apprende la la notizia. Un agguato di taglialegna intenti a tagliare alberi all’interno del territorio indigeno di Araribóia, regione di Bom Jesus das Selvas, Maranhão.


Gli hanno sparato nel mezzo ai villaggi di Lagoa Comprida e Jenipapo. Riverso in terra come ad abbracciarla ancora un’ultima volta. Lo hanno trovato così, venerdì 1° novembre, un giovane indigeno, si chiamava Paul Paulino Guajajara.

Secondo le informazioni ottenute ad oggi, anche il guardaboschi assegnato formalmente a quella zona, Laércio Guajajara è stato colpito durante l’attentato. Pare che nell’attentato sia morto anche uno dei taglialegna, il corpo poi fatto sparire dagli altri taglialegna prima dell’arrivo delle autorità brasiliane.

Siamo di fronte all’incapacità dello Stato brasiliano governato da Bolsonaro di proteggere i territori indigeni, di salvaguardare la foresta, i “Guardiani della foresta” i popoli indigeni in questo momento ne stanno pagando il prezzo più alto, con morti e uccisioni che avvengono tutte le settimane, una incapacità che spesso sfocia nella complicità del governo brasiliano, nell’aver promesso ai grandi proprietari terrieri e alle grandi aziende multinazionali di poter sfruttare vaste zone della foresta amazzonica.

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