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mercoledì 15 marzo 2017

Front Line Defender: 282 difensori dei diritti umani uccisi in 25 paesi nel 2015

Articolo 21
Secondo l’ultimo rapporto di FrontLine Defenders nel 2015 sono stati uccisi 282 difensori/e dei diritti umani in 25 paesi, metà di loro erano attivisti per i diritti dei popoli indigeni, per l’ambiente e la difesa della terra. 



Almeno un migliaio sono stati sottoposti ad intimidazioni di vario genere. Un’escalation che va di pari passo con l’aumento della pressione sulle risorse naturali e sulla terra da parte dei governi e delle imprese transnazionali. 

I paesi maggiormente colpiti sono l’Honduras e la Colombia. A ricordarlo l’assassinio della leader indigena Berta Caceres e i 27 casi di omicidio di leader in Colombia dall’inizio dell’anno. 

Nel 2004 l’Unione Europea ha adottato propri “orientamenti” sui Difensori dei Diritti Umani, dotandosi di strumenti di pressione e tutela degli attivisti, dalle missioni sul campo, alle attività di monitoraggio dei processi, ai contatti e dialogo politico con le autorità locali. L’Unione ha anche predisposto una Piattaforma di Coordinamento per l’Asilo Temporaneo dei Difensori dei Diritti Umani (European Union Human Rights Defenders Relocation Platform).

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