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domenica 22 marzo 2015

Cina - Ancora nessuna notizia delle cinque giovani attiviste femministe sparite

Global voices online
Le cinque giovani donne, arrestate dalla polizia cinese alla vigilia della festa della donna [en, come tutti i link seguenti] sono ormai scomparse da più di una settimana. Il 12 marzo sono state trattenute in stato di fermo per sospetto “ disturbo della quiete pubblica e provocazione di disordini”, ma la polizia ha rifiutato di dare ulteriori informazioni.


Il 21 marzo ad Hong Kong, associazioni di cittadini manifesteranno contro i rappresentanti del governo della Cina continentale, chiedendo il rilascio delle donne.

Le cinque attiviste per i diritti delle donne sono: Wu Rongrong, Wei Tingting, Wang Man, Zheng Churan e Li Tingting, conosciuta anche come Li Maizi. Le rispettive famiglie e avvocati non sono riusciti a mettersi in contatto con le ragazze da quando sono state arrestate, e la polizia si rifiuta di dare particolari sul loro fermo.

Sia gli Stati Uniti che l’Unione Europea hanno espresso la loro preoccupazione per le cinque donne. Samantha Power, ambasciatrice delle Nazioni Unite, ha criticato le autorità cinesi per averle arrestate con l’accusa di aver pianificato e causato disordini.

Anche un portavoce per gli Affari Esteri e i Servizi di Sicurezza dell’UE ha fatto una dichiarazione, nella quale esorta la Cina a rilasciare immediatamente le giovani femministe e a dare loro accesso all'assistenza legale.

Nonostante le condizioni politiche ostili, diverse organizzazioni femminili, di studenti e di lavoratori della Cina continentale continuano a richiedere il rilascio delle cinque ragazze, caricando foto sui social media e firmando petizioni.

Al di fuori dalla Cina, associazioni femministe e di cittadini da tutte le parti del mondo hanno condannato la brutale repressione delle autorità cinesi. Amnesty International ha lanciato una campagna tramite la pagina Tumblr e su Twitter con l’hashtag #FreeTheFive, per raccogliere messaggi e fotografie di sostegno da tutto il mondo.

Un gruppo femminista nato a tale scopo, che si chiama Free Chinese Feminist, ha lanciato una campagna di raccolta firme e una campagna delle cartoline. Il gruppo esorta i sostenitori a mandare cartoline alla polizia di Pechino per richiedere il rilascio delle cinque giovani donne.

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