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martedì 20 gennaio 2015

Tagikistan: avvocato per i diritti umani condannato a nove anni di carcere

Corriere della Sera
Il 13 gennaio Shukhrat Kudratov, uno dei più noti avvocati del Tagikistan, impegnato nella difesa dei diritti umani, è stato condannato a nove anni di carcere da un tribunale della capitale Dushanbe.


Shukhrat Kudratov
Kudratov, che oltre a esercitare la professione legale è anche vicepresidente del Partito socialdemocratico, all’opposizione, è stato giudicato colpevole di frode e corruzione. Secondo l’accusa, nel 2012 avrebbe cercato di corrompere un giudice e avrebbe organizzato una frode di alcuni milioni di dollari ai danni di un suo ex assistito.

Kudratov ha difeso clienti molto scomodi, come la più diffusa agenzia di stampa indipendente del Tagikistan, “Asia Plus”, più volte denunciata per diffamazione da rappresentanti del governo; e come, soprattutto, Zayd Saidov, un uomo d’affari che si era candidato alle elezioni presidenziali del novembre 2013, condannato a 26 anni di carcere.

Per tutta la durata del processo contro Saidov e anche nelle settimane successive, Kudratov aveva segnalato a Human Rights di aver ricevuto minacce e intimidazioni. Poi, l’arresto, lo scorso luglio, preceduto da una multa di circa 50.000 dollari per aver recato “danni morali” a una persona che aveva denunciato Saidov per stupro.

Una vicenda oscura, dunque. Nei paesi dell’ex Unione sovietica è assai frequentel’uso di imputazioni di natura economica per imbastire processi politici e, secondo molti, anche la condanna di Kudratov rientra in questo schema.

Lo scorso novembre, al termine di una visita in Tagikistan, la Commissione internazionale dei giuristi ha dichiarato che le accuse contro Kudratov erano “collegate alla difesa di un cliente”.

Secondo 18 organizzazioni non governative tagike, la persecuzione di Kudratov si basa su ragioni politiche


di Riccardo Noury

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