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giovedì 8 gennaio 2015

Belgio, carcere, annullata l'eutanasia per Frank Van Den Bleeken. La decisione dei medici: sarà curato

Huffingtonpost
Doveva morire l'11 gennaio con l'eutanasia perché incapace di contenere i propri impulsi sessuali e per questo molto sofferente. E invece, a soli cinque giorni dal trattamento, i medici hanno deciso che lo stupratore seriale belga Frank Van Den Bleeken continuerà a vivere.
L'uomo si trova in prigione da 30 anni per omicidio e stupro e per tre anni aveva chiesto di morire. Alla fine aveva ottenuto il diritto alla "dolce morte" da una commissione di medici. Sono stati questi ultimi a sospendere il trattamento e ad averlo comunicato al ministro della Giustizia belga, Koen Geens, che ha affermato di "aver preso atto della decisione" ma non ha voluto precisarne le ragioni per motivi di privacy.
Le sorelle della vittima si erano opposte sostenendo che l'uomo sarebbe dovuto marcire in cella.

Van Den Bleeken aveva ammesso di non poter riuscire a contenere la violenza. "Se sarò rimesso in libertà mi comporterò allo stesso modo, sono un pericolo pubblico. Che cosa dovrò fare, stare seduto qui a marcire fino all'ultimo giorno della mia vita? Preferisco l'eutanasia", aveva dichiarato motivando la sua richiesta. Van Den Bleeken, che ora ha 52 anni, violentò e strangolo una 19enne nel 1989 in un bosco ad Anversa. La madre della vittima morì di crepacuore. L'eutanasia in Belgio è legale dal 2002 e nel 2013 c'è stato il record dei casi, 1.807.

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