Pagine

venerdì 7 novembre 2014

Myanmar - I rifugiati Rohingya perseguitati e vittime di un traffico di esseri umani

MISNA
Le forze di sicurezza birmane, responsabili per lungo tempo della repressione verso la minoranza islamica dei Rohingya e al servizio di un regime che non ne riconosce l’esistenza, sono al centro di un traffico di esseri umani che sfrutta la disperazione di questa etnia.
A denunciare un crescente e lucroso traffico di disperati via mare o attraverso il contrabbando oltre i confini dello Stato orientale di Rakhine, è anche l’ong Fortify Rights. Dal 2012, sostiene l’organizzazione in un rapporto diffuso oggi, le forze di sicurezza del Rakhine raccolgono denaro dai Rohingya che intraprendono un rischioso e spesso drammatico viaggio su imbarcazioni messe a disposizione da bande criminali. In alcuni casi è addirittura la marina militare birmana a scortare le navi fuori dalle acque territoriali.

“Non solo le autorità rendono la vita dei Rohingya intollerabile al punto da costringerli ad andarsene, ma traggono vantaggio dal loro esodo”, segnala Matthew Smith, direttore esecutivo di Fortify Rights.

Coloro che intendono lasciare il paese in cerca di sicurezza e speranza pagano alla polizia antisommossa, alla polizia comune, alla marina militare e all’esercito una somma compresa tra i 500 e i 600 dollari. In un caso documentato dall’organizzazione, la marina birmana ha chiesto l’equivalente di 7000 dollari a una banda criminale per consentire la partenza di una nave con destinazione Malesia. In altri casi, la polizia chiede fino a 15 dollari a persona direttamente ai profughi in partenza.

La situazione denunciata dalla ong, ma anche suggerita da testimonianze di Rohingya fermati in Thailandia e altrove, ovvero un esteso traffico di esseri umani che li vede come vittime, rischia di fermare l’alleggerimento delle sanzioni verso il governo erede del regime militare e di far scendere il paese al terzo e ultimo livello nella scala del rapporto annuale del Dipartimento di stato Usa, con il rischio di ulteriori provvedimenti di condanna.

Il rapporto, che si basa sulla raccolta di una novantina di testimonianze dirette, è stato pubblicato in vista del viaggio nel paese del presidente statunitense Barack Obama il 12 e 13 novembre, in occasione del 25° vertice dell’associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico (Asean).

[CO]

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.